Natale sostenibile? Si può. Basta osservare alcuni piccoli ( e grandi) accorgimenti per renderlo sicuro, antispreco e all’insegna del risparmio di energia e acqua e con una dieta attenta alla qualità. A questo puntano i tre decaloghi pubblicati da Enea sulle buone regole da seguire durante le feste.
Sul fronte del cibo, spiega l’Enea, una strategia di successo contro lo spreco alimentare deve prevedere l’identificazione di “buone pratiche di economia circolare” che consentano di individuare le lacune del sistema alimentare, ma anche le azioni strategiche per il controllo dello spreco.
È importante quindi pianificare il reale quantitativo di cibo necessario per un pasto medio, valutare durante la spesa le scadenze dei vari prodotti, prestare attenzione alle informazioni su tecnologie o ingredienti nelle etichette degli alimenti che aiutano a limitare lo spreco alimentare e prediligere i prodotti di stagione e quelli che hanno indicato il destino del packaging a fine ciclo. E ancora: provvedere al condimento di cibi freschi o crudi solo al momento di servirli, in modo da conservarli per pasti successivi.
Al momento degli avanzi è bene poi valutare il cibo che si può riutilizzare nei giorni successivi, invitando gli ospiti a portarne parte con sé o congelandoli, e utilizzare gli avanzi di cucina per creare nuove pietanze e la frutta e la verdura troppo matura o “ammaccata” per preparare frullati, zuppe o dolci. Enea consiglia anche di collaborare con le iniziative locali contro lo spreco alimentare, preferire cibi biologici e conferire gli avanzi di cibo e gli shopper biodegradabili nella raccolta dell’umido
Il secondo decalogo di Enea riguarda la dieta “intelligente”: si parte col preferire alimenti a basso impatto ambientale e consumare prodotti di stagione e del territorio. Poi mangiare in modo vario ed equilibrato, aumentare il consumo di prodotti di origine vegetale, non consumare alimenti prodotti con concimi e pesticidi e favorire la salute del proprio microbioma intestinale, consumando alimenti funzionali e ricchi di fibre vegetali
Enea consiglia poi di seguire una dieta sana e bilanciata sul modello della dieta mediterranea e della piramide alimentare, ma anche di mangiare “sicuro”, scegliendo sempre prodotti controllati a tutela della sicurezza alimentare. È bene scegliere prodotti di origine nota, possibilmente a denominazione di origine e indicazione geografica e mangiare “sano e colorato”, consumando frutta e verdura di stagione in base ai 5 colori del benessere (rosso, verde, giallo, bianco e viola)
In tema di energia, terzo e ultimo decalogo, l’Enea sottolinea innanzitutto l’importanza di eseguire la manutenzione degli impianti. Fondamentale anche controllare la temperatura degli ambienti – bastano 19 gradi – e prestare attenzione alle ore di accensione seguendo le indicazioni delle 6 zone climatiche italiane.
Fra i consigli anche quello di installare pannelli riflettenti tra muro e radiatore ed evitare tende o mobili davanti ai termosifoni. Utile anche assicurare agli ambienti un giusto ricambio di aria senza lasciare le finestre aperte troppo a lungo, installare valvole termostatiche, fare un check-up della casa e scegliere soluzioni di ultima generazione. È bene tenere le luci accese solo nelle stanze che si utilizzano e spegnere gli elettrodomestici, per i quali è anche consigliato preferire modelli più efficienti. Inoltre è utile acquistare rilevatori di presenza e prese intelligenti.
Evitare perdite di acqua
Invece per risparmiare acqua, spiega l’Enea, si dovrà innanzitutto mantenere efficiente l’impianto idrico e verificare la presenza di perdite occulte: si calcola che con un rubinetto che gocciola si perdano fino a 5 litri al giorno. È buona norma, inoltre, chiudere il rubinetto per evitare che l’acqua scorra inutilmente e riutilizzare l’acqua di cottura della pasta o del lavaggio delle verdure per sciacquare i piatti
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Si consiglia anche di utilizzare lavastoviglie e lavatrici sempre a pieno carico, preferire rubinetti con sensori o con rompigetto aerato, installare sciacquoni a doppio tasto per risparmiare anche 100 litri d’acqua al giorno, scegliere la doccia invece che la vasca da bagno. E, infine, chiudere l’impianto centrale in caso di periodi prolungati di mancato utilizzo, utilizzare per l’irrigazione sistemi temporizzati, a goccia o in subirrigazione e usare pavimentazioni drenanti nelle superfici esterne agli edifici.
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