Grazie ad alcune delle filastrocche sul Carnevale i bambini potranno conoscere le maschere della tradizione popolare italiana, quasi dimenticate ormai: Arlecchino, Colombina, Pulcinella e tutti gli altri.
Carnevale Nelle piazze in ogni via c’è un’allegra compagnia che vestita in modo strano canta, balla e fa baccano. Mascherine mascherine siete buffe ma carine con i vostri nasi rossi fatti male, storti e grossi con i costumi che indossate con gli scherzi che vi fate voi portate l’allegria in qualunque compagnia.
Finalmente è Carnevale Ogni scherzo adesso vale, sono giorni d’allegria tutto è gioia e simpatia. C’è letizia dentro i cuori tutti i bimbi vanno fuori, delle maschere è la festa Arlecchino sempre in testa. Più degli altri poverello ma il vestito suo è il più bello, di colori e luce pieno sembra sia l’arcobaleno. È da sempre squattrinato ma in amore fortunato, ama quella mascherina che si chiama Colombina. E felice lui saltella abbracciato alla sua stella, è l’amico dei bambini al suo cuor sempre vicini.
Il vestito di Arlecchino di Gianni Rodari Per fare un vestito ad Arlecchino ci mise una toppa Meneghino, ne mise un’altra Pulcinella, una Gianduia, una Brighella. Pantalone, vecchio pidocchio, ci mise uno strappo sul ginocchio, e Stenterello, largo di mano qualche macchia di vino toscano. Colombina che lo cucì fece un vestito stretto così. Arlecchino lo mise lo stesso ma ci stava un tantino perplesso. Disse allora Balanzone, bolognese dottorone: “Ti assicuro e te lo giuro che ti andrà bene li mese venturo se osserverai la mia ricetta: un giorno digiuno e l’altro bolletta!”.
Il gioco dei se di Gianni Rodari Se comandasse Arlecchino il cielo sai come lo vuole? A toppe di cento colori cucite con un raggio di sole. Se Gianduia diventasse ministro dello Stato, farebbe le case di zucchero con le porte di cioccolato. Se comandasse Pulcinella la legge sarebbe questa: a chi ha brutti pensieri sia data una nuova testa.
Brighella Son Brighella, attaccabrighe. Ho la casacca con le righe, righe verdi ed alamari, sempre le tasche senza denari. Mangio molto, non spendo mai: niente soldi e niente guai!
Colombina Vestito bianco ho di bucato, verde il grembiule come un prato. Dalla cuffietta di tutti i colori i riccioli scappano fuori.
Gianduja Giacca marrone, panciotto giallo porto i colori del pappagallo; calzoni verdi, calzette rosse, col vino mi curo tonsille e tosse. Naso paonazzo, cappello tricorno son Gianduia perdigiorno. Se non vi basta il cappellino c’è la parrucca col codino.
L’invenzione di Pulcinella di Gianni Rodari Signore e signori, fatevi avanti più gente entra, più siete in tanti! Correte a vedere la grande attrazione, la formidabile invenzione. Non sono venuto su questo mercato per vendere il fumo affumicato. Non sono venuto a questa fiera per vendere i buchi del gruviera. Il mio nome è Pulcinella ed ho inventato la moz – za – rel – la! Da questa parte, signori e signore son Pulcinella il grande inventore! Per consolare i poveretti ho inventato gli spaghetti. Per rallegrare a tutti la vita creai la pizza Margherita! Olio, farina, pomodoro nulla vale questo tesoro. Ad ascoltarlo corre la gente, si diverte… e non compra niente
Filastrocche da: www.ilpaesedeibambinichesorridono.it, www.filastrocche.it