Filastrocche di Carnevale, tante idee per i tuoi bambini

di francesca


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Le filastrocche di Carnevale sono tra le poesie più folkloristiche dell’anno. I bambini amano impararle e a noi grandi piace tanto leggerle, magari mangiando, appunto, “frittelle e chiacchiere a crepapelle”!

Una delle filastrocche più note sul Carnevale è “Carnevale vecchio e pazzo” scritta da Gabriele D’annunzio, che è facile da imparare per i bambini di ogni età.

Carnevale vecchio e pazzo

Carnevale vecchio e pazzo
s’è venduto il materasso
per comprare pane, vino,
tarallucci e cotechino.
E mangiando a crepapelle
la montagna di frittelle
gli è cresciuto un gran pancione
che somiglia ad un pallone.
Beve, beve all’improvviso
gli diventa rosso il viso
poi gli scoppia anche la pancia
mentre ancora mangia, mangia.
Così muore il Carnevale
e gli fanno il funerale:
dalla polvere era nato
e di polvere è tornato.

Di Gabriele D’Annunzio

Febbraio pazzerello ci ha portato il Carnevale

Il Febbraio pazzerello
ci ha portato il Carnevale
a caval d’un asinello
e con seguito regale:
Pantalone e Pulcinella
e Rosaura e Colombina
Balanzone con Brighella
e Pieretta piccolina.
A braccetto con Gioppino
che dimena un gran bastone,
van Gianduia e Meneghino
sempre pronti a far questione.
Arlecchin chiude la schiera
che, fra canti, balli e lazzi
lieta va da mane a sera
con gran coda di ragazzi.
Va, fra salti e piroette,
seminando per la via
tra un frastuono di trombette
di coriandoli una scia.

Mascherine Mascherine

Nelle piazze in ogni via
c’è un’allegra compagnia
che vestita in modo strano
canta, balla e fa baccano.
Mascherine mascherine
siete buffe ma carine
con i vostri nasi rossi
fatti male, storti e grossi
con i costumi che indossate
con gli scherzi che vi fate
voi portate l’allegria
in qualunque compagnia.

Filastrocca di Carnevale in rima: Viva viva il Carnevale

Viva viva il Carnevale
che ritorna puntuale;
travestito e mascherato
pensa un po’ chi l’ha inventato?
Con le buffe mascherine,
con coriandoli e palline
la sfilata noi faremo,
quanto ci divertiremo!
Al profumo di frittelle,
di panini e caramelle,
è una grande scorpacciata
tra uno scherzo e una risata.

Filastrocche di Carnevale di Gianni Rodari

Il gioco dei se

Se comandasse Arlecchino
il cielo sai come lo vuole?
A toppe di cento colori
cucite con un raggio di sole.

Se Gianduia diventasse
ministro dello Stato,
farebbe le case di zucchero
con le porte di cioccolato.

Se comandasse Pulcinella
la legge sarebbe questa:
a chi ha brutti pensieri
sia data una nuova testa

di Gianni Rodari

 

Il vestito di Arlecchino

Per fare un vestito ad Arlecchino
ci mise una toppa Meneghino,
ne mise un’altra Pulcinella,
una Gianduia, una Brighella.
Pantalone, vecchio pidocchio,
ci mise uno strappo sul ginocchio,
e Stenterello, largo di mano
qualche macchia di vino toscano.
Colombina che lo cucì
fece un vestito stretto così.
Arlecchino lo mise lo stesso
ma ci stava un tantino perplesso.
Disse allora Balanzone,
bolognese dottorone:
“Ti assicuro e te lo giuro
che ti andrà bene li mese venturo
se osserverai la mia ricetta:
un giorno digiuno e l’altro bolletta!”.

Di Gianni Rodari

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