Un menù con le ricette per la festa della mamma più creative: con questi piatti è certo che la stupirete!
Festa della Mamma 2011: poesie per lei
In Italia si festeggia la seconda domenica di maggio, e venne celebrata per la prima volta nel 1957 in un piccolo borgo Assisi. Si tratta di una festa molto antica, festeggiata nei contesti contadini, e nata tanto tempo prima in ambienti religiosi come culto delle divinità della fertilità. Con il passare del tempo ha perso il suo carattere religioso diventando una festa civile dedicata alle mamme.
Ecco alcune delle parole più belle da poter dedicare a lei in un giorno di festa particolarmente sentito dalle donne.
La Festa della Mamma
Mamma è la tua festa oggi,
tu la vita m’hai donato
e come un fiore in mezzo al prato
sul mio cuore ognor ti poggi.
io ti voglio festeggiare
per i grandi sacrifici,
per le cose che tu dici
sol per farmi maturare.
Donna dolce e piccolina
che governi la famiglia,
mai nessuno ti assomiglia
della casa sei regina.
So che il tempo passerà
e invecchiare farà il cuore
ma son certo che l’amore
per te mai finir potrà.
Una casa senza mamma
Una casa senza mamma
E’ come un fuoco senza fiamma,
Dove la mamma c’è
Il bimbo è picciol re
La bimba è reginella
La casa è sempre bella.
Che Cos’è Una Mamma
Rititì lo vuoi saper tu
Che cosa è una mamma?
Nessuno, nessuno dei bimbi lo sa.
Un bimbo nasce e …va.
Lo sanno, ma forse, ma tardi
quelli che non l’hanno più.
Rititì che pensi e mi guardi,
Rititì lo vuoi saper tu?
Una mamma è come un albero grande
che tutti i suoi frutti ti da:
per quanti gliene domandi
sempre uno ne troverà.
Ti da il frutto, il fiore, la foglia,
per te di tutto si spoglia,
anche i rami si taglierà.
Una mamma è come un albero grande
Una mamma è come una sorgente.
Più ne toglie acqua e più ne getta.
Nel suo fondo non vedi belletta:
sempre fresca, sempre lucente,
nell’ombra e nel sol è corrente.
Non sgorga che per dissetarti,
se arrivi ride, piange se parti.
Una mamma è come una sorgente.
Una mamma è come il mare.
Non c’è tesori che non nasconda,
continuamente con l’onda ti culla
e ti viene a baciare.
Con la ferita più profonda
non potrai farlo sanguinare,
subito ritorna ad azzurreggiare.
Una mamma è come il mare.
Una mamma è questo mistero:
tutto comprende tutto perdona,
tutto soffre, tutto dona,
non coglie fiore per la sua corona.
Puoi passare da lei come straniero,
puoi farle male in tutta la persona.
Ti dirà: “Buon cammino bel cavaliero!”
Una mamma è questo mistero.
(Francesco Pastonchi)
Grazie mamma
Grazie mamma
perché mi hai dato
la tenerezza delle tue carezze,
il bacio della buona notte,
il tuo sorriso premuroso,
la dolce tua mano che mi dà sicurezza.
Hai asciugato in segreto le mie lacrime,
hai incoraggiato i miei passi,
hai corretto i miei errori,
hai protetto il mio cammino,
hai educato il mio spirito,
con saggezza e con amore
mi hai introdotto alla vita.
E mentre vegliavi con cura su di me
trovavi il tempo
per i mille lavori di casa.
Tu non hai mai pensato
di chiedere un grazie.
Grazie mamma!
(Judith Bond)
Di seguito alcuni pensieri che grandi poeti hanno dedicato a lei.
A mia madre
Non sempre il tempo la beltà cancella
o la sfioran le lacrime e gli affanni
mia madre ha sessant’anni e più la guardo
e più mi sembra bella.
Non ha un accento, un guardo, un riso
che non mi tocchi dolcemente il cuore.
Ah se fossi pittore, farei tutta la vita
il suo ritratto.
Vorrei ritrarla quando inchina il viso
perch’io le baci la sua treccia bianca
e quando inferma e stanca,
nasconde il suo dolor sotto un sorriso.
Ah se fosse un mio prego in cielo accolto
non chiederei al gran pittore d’Urbino
il pennello divino per coronar di gloria
il suo bel volto.
Vorrei poter cangiar vita con vita,
darle tutto il vigor degli anni miei
Vorrei veder me vecchio e lei…
dal sacrificio mio ringiovanita!
(De Amicis)
La madre
E il cuore quando d’un ultimo battito
avrà fatto cadere il muro d’ombra
per condurmi, Madre, sino al Signore,
come una volta mi darai la mano.
In ginocchio, decisa,
Sarai una statua davanti all’eterno,
come già ti vedeva
quando eri ancora in vita.
Alzerai tremante le vecchie braccia,
come quando spirasti
dicendo: Mio Dio, eccomi.
E solo quando m’avrà perdonato,
ti verrà desiderio di guardarmi.
Ricorderai d’avermi atteso tanto,
e avrai negli occhi un rapido sospiro.
(Giuseppe Ungaretti)
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