Chiedersi se è giusto far credere ai bambini che Babbo Natale esiste è un po’ come chiedersi se è giusto dire loro che i fratellini arrivano con una cicogna o se esistono i personaggi delle fiabe. La risposta a queste domande, perciò, non può riferirsi ad opinioni personali ma dovrebbe fare riferimento a dati pedagogico-scientifici concreti.
Prima di tutto, gli studi sui bambini ormai hanno accertato che lo sviluppo cognitivo del bambini avviene per tappe. Fino a 5 anni circa la conoscenza del bambino, inoltre, è mediata dal suo egocentrismo primario.
Quello di Babbo Natale è un concetto non casuale, bensì dettato dalla logica infantile di conoscenza della realtà: il pensiero magico. Per il bambino, ad esempio, non è lui stesso che si muove quando si viaggia in macchina e guarda il sole; è il sole stesso che insegue la macchina di papà, la luna sorride, il mare dorme e così via…
Detto questo, alla domanda se sia giusto far credere se Babbo Natale esista o no, si dovrebbe rispondere che i bambini hanno bisogno di conoscere la realtà attraverso medium che noi adulti consideriamo superati, ma che per i bambini sono irrinunciabili, e anche Babbo Natale lo è. Inoltre anche il gioco, un elemento che per un adulto è un plus, uno svago o un hobby (a torto, aggiungiamo), per un bimbo è vitale. Anche per questo motivo, perciò, Babbo Natale per un bambino deve esserci, proprio perchè appartiene alla sfera del gioco e della fantasia e non si può sottrarre ad un bambino la sua sfera di conoscenza sensoriale, cognitiva e interpretativa fondamentale.
Perchè dunque ci poniamo la domanda in quanto educatori e genitori?
Perchè il più delle volte siamo in cattiva fede e usiamo Babbo Natale come un mezzo di “ricatto”, come un personaggio che ci fa comodo, una specie divinità punitrice o che, viceversa, elargisce doni ai più buoni (o solo ai più ricchi, come ben presto capiranno i bambini…).
Quindi il problema non riguarda Babbo Natale, ma la strumentalizzazione che noi facciamo di Babbo Natale, usandolo per mentire, e questo non va fatto con i bambini.
Fino a che età possiamo far credere che Babbo Natale esista?
Partiamo dalla premessa che ci sono bambini e bambini, che ci sono tanti tipi di educazione e tanti tipi di sviluppo; poi c’è da considerare il contesto, l’istruzione e il gruppo dei pari.
Un bambino che arriva alla scuola materna, ad esempio, baserà buona parte del programma didattico su Babbo Natale, mentre in generale i bambini giunti alle elementari perdono molte “illusioni”, ma se questo passaggio sarà o meno doloroso dipenderà da noi e dal fargli capire che c’è un tempo per tutto e che quello per Babbo Natale è finito. Alla fine dei conti, tutto inizia e tutto finisce e in ciò non c’è niente di male!