Come si dice? Non è vero ma ci credo. Eppure in giro per il Mondo ci sono tradizioni e usanze che tramandano il potere fortunato di determinati cibi da presentare sulla tavola di Capodanno.
Non solo lenticchie dunque, ma anche acini di uva, verdure a foglia larga verde, carne di maiale ma anche pesce a volontà. E da noi in Italia, l’immancabile cotechino.
Se desiderate perciò creare un menu completo di cibi fortunati o semplicemente integrare il vostro cenone con essi, ecco un assortimento di idee garantite per rendere felice il nuovo anno o, per lo meno la vostra pancia!
L’usanza di mangiare 12 chicchi d’uva risale al 1909 causata da un surplus di produzione che si ebbe a Alicante in Spagna e che doveva essere smaltito. L’idea piacque tanto che si diffuse velocemente prima nel vicino Portogallo e poi viaggiò fino al Venezuela, Cuba, Messico, Ecuador e Perù. Occhio a controllare esattamente il gusto di ogni acino di uva che rappresenta ognuno dei 12 mesi dell’anno, se qualcuno non è dolcissimo allora calcolate in quale mese potreste avere rogne.
I verdoni sono i soldi o i dollari e le verdure a foglia larga li ricordano tantissimo. Quindi in Danimarca a San Silvestro, allo scoccare della mezzanotte si mangia cavolo stufato in agrodolce. In Germania trionfano i crauti mentre negli Stati Uniti meridionali i cavoli in tutte le loro forme sono i protagonisti dei cibi porta fortuna di Capodanno.
Fagioli, piselli e lenticchie sono denaro e poiché durante la cottura si gonfiano fanno riferimento a entrate finanziarie particolarmente abbondanti. In Italia ci affidiamo alle lenticchie abbinate alla carne di maiale, ovvero il cotechino, che è di per sè considerato un animale porta fortuna. In Germania le tavole di Capodanno propongono piselli e salsiccia; in Brasile il primo dell’anno si pranza con la zuppa di lenticchie o con riso e lenticchie; in Giappone poi trionfa un pranzo completo a base di cibi portafortuna chiamato osechi-ryori in cui oltre a decine di prelibatezze sono presenti anche particolari fagioli neri.
Il piatto porta fortuna negli Stati Uniti del Sud è lo Hoppin’john a base di piselli e fagioli e c’è chi mangia esattamente 365 fagioli per ingraziarsi il Nuovo anno.
Il maiale porta fortuna: è grasso, opulento e rappresenta il progresso. E la carne di maiale è presente sulle tavole di Cuba, Spagna, Portogallo, Ungheria, Austria, Svezia, Stati Uniti e ovviamente Italia. In Austria piccoli maialini in marzapane decorano la tavola di San Silvestro.
Il pesce a Capodanno è un po’ come il tacchino nel giorno del Ringraziamento
Il pesce fresco o conservato come stocco e baccalà e comunque il merluzzo è presente sin dall’antichità. Spiega Mark Kurlansky, autore di Una biografia del pesce che ha cambiato il mondo che il pesce è paragonabile al tacchino del giorno del Ringraziamento. In Danimarca il merluzzo compare sulle tavole sempre ma a Capodanno viene preparato bollito; in Italia abbiamo le decine di ricette regionali a base di stocco e baccalà; nei paesi dell’Est e in Germania si consumano le aringhe accompagnate da patate bollite e panna acida; in Giappone si preferiscono le uova di aringa che assicurano fertilità.
Meglio riservare granchi e gamberi a altre occasioni perché camminando all’indietro potrebbero fermare la prosperità così come non dovrebbero esseri volatili perché con loro potrebbe prendere il volo anche la fortuna.