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8 marzo 2017: lo sciopero delle donne per dire no alla violenza
Basta violenza sulle donne! E non solo violenza fisica, ma anche violenza verbale, salariale, lavorativa, professionale, in famiglia, nella comunità…
E’ ciò che le donne di 40 paesi del mondo vogliono dire il prossimo 8 marzo 2017, aderendo a quello che è stato definito lo Sciopero delle Donne.
Convinte che la violenza sia un fatto culturale prima di tutto, le donne scendono in piazza, incrociano le braccia, manifestando, ribellandosi. L’idea principale di questo sciopero delle donne 2017 è quella di ritornare allo “spirito del 8 marzo” che, originariamente, è una data di lotta alla discriminazione femminile.
Come? Scioperando, naturalmente! Ed ognuna a suo modo. Scioperando soprattutto in maniera simbolica e non necessariamente con manifestazioni di piazza (che pure ci saranno), ma anche incrociando le braccia anche solo per un minuto all’unisono, in casa o sul luogo di lavoro, per dimostrare che il mondo senza le donne non è un mondo che funziona, non è un mondo possibile.
In Italia l’iniziativa delle sciopero delle donne del 8 marzo 2017 avrà lo slogan #nonunadimeno, per ricordare con veemenza la necessità di fermare il femminicidio prima di tutto. Donne che si mobilitano, insomma, per aiutare e risvegliare altre donne oppresse, nell’impresa mondiale del risveglio delle coscienze, per una vita senza più violenza di genere.
Allo sciopero delle donne italiano del 8 marzo 2017, inoltre, hanno già aderito varie sigle sindacali, la scuola e gli enti tra cui i Centri Antiviolenza di tutto il territorio nazionale, mentre, per quanto riguarda le adesioni spontanee delle singole donne, ognuna potrà aderire come meglio crede, creando dei gruppi o collaborando in rete con la sua semplice presenza.
Naturalmente nessuno degli eventi in programma per lo sciopero del 8 marzo 2017 dovrà essere aggressivo, ma foriero di pace; quella pace di cui c’è bisogno in famiglia, nella coppia, sul posto di lavoro, nella società.
Ci saranno assemblee, flash-mob, cortei, slogan in rete, piccoli gesti di solidarietà per trasformare (o riportare) la Festa della Donna in un nuovo incipit: quello di un’epoca delle donne, dove non ci siano più discriminazioni di genere, emarginazione e scontro violento dei sessi.
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