Sapete cosa disse Dom Perignon ai suoi confratelli quando comprese d’aver inventato lo Champagne? “Venite qui in fretta, sto degustando le stelle”. Magari è soltanto una bella leggenda ma tanto basta a definire la leggiadria e la perfezione del vino più famoso al mondo. Perché, va ricordato, lo Champagne è un vino, anzi è il vino per antonomasia. Un vino appartenente alla famiglia dei vini effervescenti, gruppo che si contrappone ai vini fermi.
C’è chi pensa che questo meraviglioso prodotto della natura vada stappato soltanto nelle grandi occasioni. I riti vanno rispettati, ma lo champagne – grazie la sua versatilità – si esalta sia con pietanze gourmet, sia con il sempre gustoso cibo dello street food. Perché Champagne è prima di tutto un modo di vivere e di godersi la vita. Questo vino che proviene dall’omonima regione francese è perfetto con gli aperitivi, è un fedele compagno per esaltare i pasti ed è delizioso con i dolci alla frutta. Unica eccezione il connubio con il cioccolato. La nota naturalmente acidula dello Champagne mal si abbina alle nuances amarostiche del cacao in purezza.
Nato nell’omonima regione dello Champagne, nel nord-est della Francia, l’origine più accreditata attribuice al genio del monaco francese Dom Perignon l’invenzione di questo vino eccezionale. Quella storia risale al 1693, nei giardini coltivati a vite dell’abbazia di Hautvilliers.
Il nome del monaco benedettino è diventato oggi uno dei marchi più prestigiosi di champagne. Dom Perignon scoprì questo vino degli Dei grazie all’intuizione di miscelare le uve. Introdusse anche l’utilizzo dei tappi per conservare i fini freschi e frizzanti. I tappi venivano ancorati alle bottiglie con fili di canapa imbevuti d’olio. E siccome per giungere a quella preziosa invenzione, nell’abbazia si faceva collezione di bottiglie esplose per la pressione, il monaco comprese di dover utilizzare delle bottiglie di vetro più spesso. Dom Perignon fu il primo vignerons a domare le bollicine.
Tradizione e storia hanno fatto di quella regione nel cuore della Francia un territorio unico al mondo. Oggi, la Champagne è una regione orgogliosa dei suoi vigneti e delle genti che lavorano con passione per preservare un prodotto unico al mondo. Dal luglio 2015 i “Coteaux, Maisons & Caves de Champagne” sono iscritti all’elenco del Patrimonio mondiale dell’UNESCO. Il riconoscimento che tutela non soltanto il territorio ma anche il valore e la tradizione di una filiera produttiva che ha avuto successo in tutto il mondo.
L’area di produzione dello Champagne è definita da una legge del 1927 e copre 34.000 ettari. I vigneti dello champagne sono suddivisi in quattro grandi regioni. All’estremo nord, la montagna di Reims dove il pinot noir offre potenza e generosità. Il pinot meunier della valle della Marna regala note fruttate agli champagne rosé. A sud di Épernay, la côte des Blancs con il suo terreno gessoso è la terra promessa dell’elegante chardonnay. Più a sud, la côte des Bar con il suo clima continentale esalta il pinot noir in tutta la sua leggerezza.
Un blanc de blancs è uno champagne interamente a base di un vitigno bianco, lo chardonnay. Un blanc de noirs assembla solo uve a bacca nera (pinot nero e/o pinot meunier). Due vitigni dalla buccia colorata ma dalla polpa bianca. Lo champagne rosé può essere vinificato in due modi. A partire da una fase di breve macerazione delle uve a bacca nera, che consente di estrarre parte del loro colore, oppure assemblando vino rosso e vino bianco fermi della stessa ‘appellation’. Il metodo champenoise (o metodo classico) è una procedura di vinificazione rigorosamente definita, che permette di ottenere lo champagne.
Per chi ama veramente il buon cibo e il buon vino, lo champagne è un compagno fedele. Ma dietro questo concept esiste una gamma di prodotti larga e profonda. Champagne è anche cultura, conoscenza dei vini e sapienza nel saperli abbinare correttamente. Consultando il sito Millesima sarete accompagnati in questo grande viaggio nel mondo dello champagne, con le marche più prestigiosi e i vini che meglio si esaltano con ogni ricetta.
Se scegliete di servire champagne per aperitivi, potete sbizzarrirvi su tante varietà di stuzzichino che esaltano perlagè e gusto del vino. Dai crostacei, al pesce leggermente affumicato servito su pane tostato, alle crudité di verdure accompagnate da una salsa a base di formaggio bianco: sono tutti abbinamenti perfetti con un bicchiere di champagne. Il vino adatto come aperitivo va scelto tra i Blanc de Blancs o tra i Brut giovani non millesimati.
Ostriche e champagne : è l’abbinamento classico. Ma in realtà tutti i frutti di mare esplodono in sapere con un Blanc de Blancs, preferibilmente prodotto solo con Chardonnay. Le note agrumate del vino sposano al meglio la sapidità dei frutti di mare. grazie alla sua gamma di sapori freschi di agrumi. Il Blanc de Blancs funziona anche con l’aragosta.
Se chiedete a un sommelier, l’abbinamento ideale di questo vino effervescente è quello con i formaggi. D’altronde, la Francia è anche la nazione regina nella produzione casearia. La natura non regala mai nulla per caso. Al gusto, infatti, il formaggio diventa il miglior alleato degli champagne. Delle scaglie di Grana Padano esaltano champagne a base di Pinot Noir e Chardonnay. Se volete restare entro i confini francesi, provate ad abbinare uno champagne Brut Rosé con il formaggio di capra. Brut o Blanc De Blancs, invece, si coniugano alla perfezione con i formaggi da aperitivo di lunga stagionatura, come il Pecorino, il Bitto e il Parmigiano Reggiano.
Risotti e champagne sono un abbinamento molto amato. Dal risotto ai gamberi a quello coi funghi porcini, un bicchiere di champagne di Pinot noir esalta la pietanza e dona freschezza al palato. Con oppure un risotto allo zafferano, invece, bisogna abbinare una Cuvée più pregiata. Anche una spaghettata a base di pesce si sposa perfettamente con lo champagne.
Potrebbe sembrare un’eresia. Ma abbinare un bicchiere di champagne brut al classico hamburger con le french fries è un’esperienza unica. E’ una combinazione incredibile: il sapore secco e fruttato dello champagne si equilibra con la croccantezza e la salinità delle patatine fritte. Il perlagè del vino, inoltre, attenua la corposità della polpetta più amata al mondo.
Prima tappa in Giappone. Abbinare i crudi di pesce allo champagne richiede molta attenzione. Si deve bilanciare il gusto delicato del pesce crudo con un vino non troppo aggressivo. Per il sushi è perfetto uno chardonnay in purezza. Lo champagne può essere servito con successo anche con gli involtini primavera o la paella valenciana. E’ importante scegliere la bottiglia giusta. Uno champagne brut, infine, è il perfetto compagno per gustare una croccante arancina palermitana.
L’abbinamento tra champagne e dolci è da sempre un grande classico della gastronomia. Per chiudere un pasto il massimo è uno champagne brut. Con dolci a base di frutta, creme o gelati va scelto uno champagne demi sec o dolce.