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Ci sono dei cocktail che ormai fanno parte della cultura pop tanto che, col passare del tempo e delle mode, anche ciò che beviamo cambia. L’aperitivo con gli amici o un dopo cena alcolico prevedono il consumo di cocktail vari e diversi, alcuni decisamente calorici e tra le scelte più amate c’è il Moscow Mule. Come spesso accade, il nome non ha nulla a che fare con la sua provenienza, ma scopriamo qualcosa in più del Moscow Mule, qual è la sua ricetta originale e quali le varianti.
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La storia: il Moscow Mule nasce a New York negli anni ’40 e l’unico richiamo alla Russia lo troviamo nell’uso della vodka. Molto particolare (e leggendaria) è la storia della sua nascita: in un bar sull’orlo del fallimento gestito da due amici, nel 1941, si trovano per caso un rappresentante senza successo della vodka Smirnoff, il proprietario di un locale molto frequentato a Hollywood che ha ideato un cocktail a base di zenzero che però non ha ancora successo e una distributrice di tazze che riportavano un simpatico asinello stampato. Dall’unione di questi ingredienti e l’aggiunta del succo di lime è nato il Moscow Mule. Pare che la scelta del rame dipenda dal fatto che questo metallo mantenga meglio la temperatura fredda, oltre a conferire un gusto particolare al cocktail per via dell’interazione tra il succo d’agrume e il rame stesso.
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La ricetta originale: ghiaccio, vodka, ginger beer, succo di lime, il tutto mescolato in una tazza di rame; a piacere, fettine di lime per decorare. Questa è da sempre la ricetta originale del Moscow mule, dal 1941 ad oggi, per volere dei 5 ideatori.
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Le varianti: esistono alcune varianti del Moscow Mule che, ovviamente, cambiano il sapore del cocktail stesso. Una variante è il cosiddetto London Mule, che prevede l’uso del gin al posto della vodka. Un’altra variante sostituisce il ginger beer con il ginger ale e l’aggiunta di zenzero fresco tritato mentre, fedele alla ricetta originale ma con piccole concessioni artistiche, abbiamo l’aggiunta di fettine di cetriolo, insieme a quelle di lime.
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