Guida Michelin 2023, Cannavacciuolo conquista la terza stella

di Manuela Zanni


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Dopo averla tanto attesa, Antonino Cannavacciuolo ha conquistato la terza stella Michelin nella Guida 2023 con il suo ristorante Villa Crespi. Scopriamo,  di seguito, la motivazione e cosa ne pensa lo chef patron campano.

La motivazione

Antonino Cannavacciuolo “ha convinto il team della guida Michelin per la capacità di creare una esperienza, di viaggio, in Italia, con il commensale che troverà i gusti della sua amata Campania, del Mediterraneo, dell’Italia intera per proiettare l’ospite in una dimensione di cucina totale, completa, di rispetto dell’ingrediente e del gusto”, si legge sul sito della Michelin. “Una cucina che senza fronzoli vuole arrivare al cuore, al palato, e restare nei ricordi. Anche Orta San Giulio è ora una località che vale il viaggio. Tre stelle!, conclude.

Antonino Cannavacciuolo

Antonino Cannavacciuolo

Quanti sono gli chef italiani tristellati?

Antonino Cannavacciuolo conquista la terza stella Michelin e porta a dodici la squadra degli chef italiani che possono vantare questo prestigioso riconoscimento: sono stati infatti tutti confermati anche dalla Guida 2023 gli undici ristoranti che già avevano i tre “macaron”. Sono inoltre 4 i nuovi 2 stelle e 33 le new entry nel mondo stellato.

38 nuove stelle

Un bottino ricco quindi di ben 38 nuove stelle quello raccolto nella 68esima edizione della “rossa” che è stata presentata per il secondo anno in Franciacorta. Un importante passo avanti dell’alta cucina italiana, che si conferma sempre più alfiere del prestigio del made in Italy nel mondo, insieme ad altre eccellenze come la moda e il design. Una realtà sempre più solida che certamente potrà continuare a essere un fiore all’occhiello per tutto l’agroalimentare italiano, stimolo per un’ulteriore crescita dell’export.

Gli ispettori Michelin colpiti dall’eccellenza italiana

«L’Italia ha particolarmente colpito i nostri ispettori quest’anno e brilla di luce propria – ha commentato Gwendal Poullenec, direttore internazionale delle guide Michelin – segnando un nuovo record per la penisola che sottolinea quanto la tradizione della cucina italiana e l’innovazione siano un connubio perfetto tra storia e convivialità».

Il commento ” a caldo” di chef Cannavacciuolo

«È un momento magico – ha commentato a caldo chef Cannavacciuolo che si è aggiudicato le tre stelle per Villa Crespi (sul Lago d’Orta, in provincia di Novara) e anche un’altra nuova stella con il Cannavacciuolo Vineyard, in Toscana, dove ai fornelli c’è lo chef Marco Suriano –. Oggi è anche l’anniversario del nostro matrimonio e mia moglie mi ha perdonato per questo festeggiamento a distanza. Il nostro è un progetto partito 20 anni fa, ci saranno altre aperture e questa enorme nuova emozione è la benzina per andare avanti».

Antonino Cannavacciuolo e la moglie

Antonino Cannavacciuolo e la moglie

«Ogni volta che prendo un riconoscimento Michelin – ha detto all’Ansa lo chef-imprenditore (e famoso volto tv) – succede qualcosa di bello in famiglia: la prima stella Michelin nel 2003 coincide col mio matrimonio, la seconda stella è arrivata nel 2006 quando è nata mia figlia, oggi festeggio l’anniversario di matrimonio e sia i miei genitori che i suoceri festeggiano 50 anni di nozze. Sono emozionato, lego questo riconoscimento professionale al bello della mia vita. Questo è un traguardo, ma chi mi conosce bene sa che già sto pensando ad altri progetti. Continuerò a Masterchef ma anche gli altri programmi televisivi. E mi fa piacere essere qui nella consapevolezza che l’unica rivoluzione della vita è cucinare bene, la storia si fa con la buona cucina».

Chi sono i nuovi bistellati?

I nuovi due stelle sono tutti appannaggio da chef under 35: Daniele Lippi che guida Acquolina, presso l’hotel The First nel centro storico di Roma, Domenico Stile di Enoteca La Torre, sempre a Roma; Salvatore Iuliano a capo della cucina del St. George by Heinz Beck di Taormina; e Gabriele Boffa della Locanda Sant’Uffizio Enrico Bartolini (in provincia di Asti).

I tristellati confermati

I tre stelle confermati sono: Piazza Duomo a Alba (Cuneo) chef Enrico Crippa; Da Vittorio a Brusaporto (Bergamo) chef Chicco Cerea; St. Hubertus a San Cassiano (Bolzano) chef Norbert Niederkofler; Le Calandre a Rubano (Padova) chef Massimiliano Alajmo; Dal Pescatore a Canneto sull’Oglio (Mantova) chef Giovanni Santini; Osteria Francescana a Modena, chef Francesco Bottura; Enoteca Pinchiorri a Firenze; de La Pergola a Roma, chef Heinz Beck; Reale a Castel di Sangro (L’Aquila) chef Niko Romito; Mauro Uliassi a Senigallia (Ancona); e Enrico Bartolini al Mudec di Milano.

I  33 neostaellati

Questi invece i 33 neostellati: Maeba (Ariano Irpino); Sensi (Amalfi); Osteria del Viandante (Rubiera); Pulejo (Roma); Sintesi (Ariccia); Balzi Rossi (Ventimiglia); Casa Buono (Ventimiglia); Locanda Tamerici (Ameglia); Andrea Aprea (Milano); Anima (Milano); Bolle (Lallio); Il Sereno al lago (Torno); Lino (Pavia); Trattoria Contemporanea (Lomazzo); Vitium (Crema); Dalla Gioconda (Gabicce Monte); Il Tiglio (Montemonaco); RistoranTino & C.(Sauze di Cesana); Il Fuoco Sacro (San Pantaleo); I Tenerumi (Vulcano); Limu (Bagheria); Mec (Palermo); Principe Cerami (Taormina); Campo del Drago (Montalcino); Cannavacciuolo Vineyard (Casanova di Terricciola); Chic Nonna di Vito Mollica (Firenze); Paca (Prato); Terramira (Capolona); La Stüa de Michil (Corvara in Badia); Luisl Stube (Lagundo); Suinsom (Selva di Val Gardena); Paolo Griffa al Caffè Nazionale (Aosta); Famiglia Rana (Oppeano).

Tra le stelle “green” anche Crippa

A Enrico Crippa, chef del ristorante tre stelle Piazza Duomo di Alba va anche la stella verde Michelin, assieme ad altre 18 nuove insegne della ristorazione selezionate dalla “rossa” per l’impegno nella sostenibilità. «Abbiamo cercato di valorizzare – ha spiegato lo chef piemontese in un videomessaggio – il mondo vegetale ritagliando quasi quattro ettari nella proprietà della famiglia Ceretto destinandolo alla produzione di piante, fiori e ortaggi che utilizziamo per la nostra iconica insalata. Ciliegina sulla torta della nostra filosofia una serra domotica, e la parziale eliminazione della cucina a gas per sistemi di cottura che ci consentono un risparmio energetico del 40%».

Antonino Cannavacciuolo

Antonino Cannavacciuolo

LEGGI ANCHE: Cannavacciuolo, quanto costa il cenone di San Silvestro a Villa Crespi?

Cos’è il riconoscimento “green”

Introdotto nel 2020, il riconoscimento green ora in Italia conta 48 ristoranti. Nel mondo è stato conferito a 381 ristoranti con cucine impegnate a valorizzare prodotti stagionali, l’innovazione, l’impegno sociale, l’utilizzo di energie rinnovabili, le azioni contro lo spreco alimentare e lo zero rifiuti.

LEGGI ANCHE: Cannavacciuolo, la filosofia del  suo ristorante Villa Crespi 

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