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4 consigli per cucinare la selvaggina alla perfezione
Non tutti amano mangiare la selvaggina, ma chi è un appassionato di questi prelibati piatti sa quanto talvolta possa essere difficile cucinare la selvaggina in modo perfetto, rispettando la materia prima e valorizzandone il gusto.
Con qualche dritta e con i suggerimenti giusti ognuno di noi può trasformarsi in un cuoco provetto e darsi alla pazza gioia ai fornelli preparando ricette di selvaggina a base di cervo, capriolo, fagiano e molto altro ancora.
Si va dalle ricette di selvaggina per cucinare i volatili alle preparazioni per cucinare la selvaggina di piuma, passando per la selvaggina da pelo di varie dimensioni e per squisite ricette per cucinare la lepre e la pernice.
Tra i più apprezzati ci sono di solito i secondi di selvaggina e i sughi di cacciagione per primi piatti, poiché questo tipo di preparazioni sono particolarmente saporite, ricche di proteine e povere di grassi. Scopriamo insieme 4 consigli per cucinare la selvaggina alla perfezione e fare una bellissima figura con i nostri ospiti!
1. La frollatura della selvaggina
Uno dei passaggi fondamentali per cucinare la selvaggina al meglio è la frollatura. La carne da cacciagione, se fresca, tende a essere dura e per questo la frollatura della selvaggina è il trucco perfetto per rendere ancora più buona e tenera questa carne. Per eseguire al meglio questo passaggio si consiglia di pulire bene la carne fresca, avvolgerla in un panno sottile e appenderla in un luogo fresco lontano dall’umidità. Ogni tipo di carne da selvaggina ha i suoi tempi di frollatura, a partire da un paio di giorni per la lepre e ad almeno 4-5 giorni per il capriolo.
2. La marinatura della selvaggina
Dopo aver eseguito la frollatura della carne da cacciagione è importantissimo eseguire la marinatura della selvaggina. Tutte le ricette di selvaggina di capriolo, cervo, cinghiale e simili prevedono l’aggiunta di ottime sfumature aromatiche e speziate che valorizzano il sapore della materia prima. Di solito la marinatura della carne consiste nel mettere a bagno la carne in acqua aromatizzata con vino, olio, spezie e verdure per rendere le fibre ancora più tenere e pregne di sapori e profumi. Potete aggiungere carota, sedano, scalogno, cipolla, aglio, alloro, timo, rosmarino, bacche di ginepro, pepe, un cucchiaio di olio e un bicchiere di vino rosso e lasciare a bagno per diverse ore.
3. Le salse da abbinare alla selvaggina
Non solo è importante pensare agli antipasti da abbinare alla selvaggina per preparare il palato al meglio, optando per preparazioni a base di funghi, formaggi e salumi, ma anche scegliere delle salse di accompagnamento alla selvaggina se optate per una cottura al forno, alla griglia o arrosto. Ad esempio questo tipo di abbinamento si presa molto bene con le ricette di cacciagione di tordi e fagiani perché le salse sono spesso capaci di valorizzare il sapore della carne senza oscurarlo. Le migliori salse sono quelle a base di frutta e senape, capaci di conferire un gusto dolce ma appena piccante che si abbina perfettamente con questo tipo di carne. Da provare anche le salse a base di vino, uva e castagne!
4. Accompagnare la selvaggina in umido
Per le cotture in umido della selvaggina c’è solo un accompagnamento davvero perfetto: la polenta. Cervo in salmì, spezzatino di cinghiale, capriolo e daino in umido devono essere accompagnati da una buona polenta preparata a regola d’arte per valorizzare al meglio il sapore della carne. Per i più golosi c’è l’opzione della polenta concia, piatto tipico delle zone di montagna del nord Italia a base di formaggio fuso.
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