4 consigli per cucinare la selvaggina alla perfezione

di Claudia Scorza


Sei su Telegram? Ti piacciono le nostre notizie? Segui il canale di DonnaClick! Iscriviti, cliccando qui!
UNISCITI

Non tutti amano mangiare la selvaggina, ma chi è un appassionato di questi prelibati piatti sa quanto talvolta possa essere difficile cucinare la selvaggina in modo perfetto, rispettando la materia prima e valorizzandone il gusto.

Con qualche dritta e con i suggerimenti giusti ognuno di noi può trasformarsi in un cuoco provetto e darsi alla pazza gioia ai fornelli preparando ricette di selvaggina a base di cervo, capriolo, fagiano e molto altro ancora.

Si va dalle ricette di selvaggina per cucinare i volatili alle preparazioni per cucinare la selvaggina di piuma, passando per la selvaggina da pelo di varie dimensioni e per squisite ricette per cucinare la lepre e la pernice.

Tra i più apprezzati ci sono di solito i secondi di selvaggina e i sughi di cacciagione per primi piatti, poiché questo tipo di preparazioni sono particolarmente saporite, ricche di proteine e povere di grassi. Scopriamo insieme 4 consigli per cucinare la selvaggina alla perfezione e fare una bellissima figura con i nostri ospiti!

1. La frollatura della selvaggina

Uno dei passaggi fondamentali per cucinare la selvaggina al meglio è la frollatura. La carne da cacciagione, se fresca, tende a essere dura e per questo la frollatura della selvaggina è il trucco perfetto per rendere ancora più buona e tenera questa carne. Per eseguire al meglio questo passaggio si consiglia di pulire bene la carne fresca, avvolgerla in un panno sottile e appenderla in un luogo fresco lontano dall’umidità. Ogni tipo di carne da selvaggina ha i suoi tempi di frollatura, a partire da un paio di giorni per la lepre e ad almeno 4-5 giorni per il capriolo.

2. La marinatura della selvaggina

Dopo aver eseguito la frollatura della carne da cacciagione è importantissimo eseguire la marinatura della selvaggina. Tutte le ricette di selvaggina di capriolo, cervo, cinghiale e simili prevedono l’aggiunta di ottime sfumature aromatiche e speziate che valorizzano il sapore della materia prima. Di solito la marinatura della carne consiste nel mettere a bagno la carne in acqua aromatizzata con vino, olio, spezie e verdure per rendere le fibre ancora più tenere e pregne di sapori e profumi. Potete aggiungere carota, sedano, scalogno, cipolla, aglio, alloro, timo, rosmarino, bacche di ginepro, pepe, un cucchiaio di olio e un bicchiere di vino rosso e lasciare a bagno per diverse ore.

3. Le salse da abbinare alla selvaggina

Non solo è importante pensare agli antipasti da abbinare alla selvaggina per preparare il palato al meglio, optando per preparazioni a base di funghi, formaggi e salumi, ma anche scegliere delle salse di accompagnamento alla selvaggina se optate per una cottura al forno, alla griglia o arrosto. Ad esempio questo tipo di abbinamento si presa molto bene con le ricette di cacciagione di tordi e fagiani perché le salse sono spesso capaci di valorizzare il sapore della carne senza oscurarlo. Le migliori salse sono quelle a base di frutta e senape, capaci di conferire un gusto dolce ma appena piccante che si abbina perfettamente con questo tipo di carne. Da provare anche le salse a base di vino, uva e castagne!

4. Accompagnare la selvaggina in umido

Per le cotture in umido della selvaggina c’è solo un accompagnamento davvero perfetto: la polenta. Cervo in salmì, spezzatino di cinghiale, capriolo e daino in umido devono essere accompagnati da una buona polenta preparata a regola d’arte per valorizzare al meglio il sapore della carne. Per i più golosi c’è l’opzione della polenta concia, piatto tipico delle zone di montagna del nord Italia a base di formaggio fuso.

 

Dalla stessa categoria

Lascia un commento

Correlati Categoria

Se c’è  un alimento capace di non stancare mai è la pasta, il più amato dagli italiani. A confermarlo è un articolo apparso sul Corriere della Sera, secondo il quale il 99% degli abitanti del Belpaese la consumano minimo una volta a settimana, mentre più della metà la porta in tavola almeno una volta al […]

×