Se c’è un alimento capace di non stancare mai è la pasta, il più amato dagli italiani. A confermarlo è un articolo apparso sul Corriere della Sera, secondo il quale il 99% degli abitanti del Belpaese la consumano minimo una volta a settimana, mentre più della metà la porta in tavola almeno una volta al […]
Lavare le uova prima di conservarle è sbagliato, lo sapevi?
Contro ogni aspettativa, lavare le uova prima di conservarle è sbagliato. Di solito si pensa che sciacquare gli alimenti sia un’ottima cosa perché permette di togliere i batteri da questi. Ma come si conservano e perché è opportuno non lavarle?
Lavare le uova prima di conservarle è sbagliato
È risaputo che le basse temperature sono un buon sistema per frenare lo sviluppo di batteri, quindi a casa è necessario conservare le uova in frigorifero. La soluzione ideale è quella di riporle sul ripiano intermedio del frigorifero, ovvero quello a 4-5°C, e non sugli appositi spazi sagomati dello sportello, dove invece la temperatura è superiore.
Come si conserva l’uovo
- Lasciamole protette all’interno della loro confezione per non danneggiarle ed evitare che vengano a contatto con altri alimenti.
- Ricordiamoci di non porre altri alimenti a contatto diretto con le uova, soprattutto se pronti al consumo, e abituiamoci a conservare anche gli altri prodotti presenti in frigorifero all’interno di contenitori ben chiusi.
- Estraiamole dal frigo soltanto prima dell’utilizzo, senza porle vicino a fonti di calore, perché potrebbe formarsi umidità e condensa sul guscio che favorirebbero l’ingresso di batteri.
- Lavarle prima di conservarle è sbagliato, perché eliminiamo la cuticola protettiva (mucina) del guscio e favoriamo la penetrazione di microrganismi all’interno. Se il guscio è pulito non è necessario lavarlo, se è sporco usiamo un panno umido, ma limitiamoci a farlo appena prima dell’utilizzo.
- Eliminiamo le uova dopo la data di scadenza riportata sulla confezione, ovvero oltre il 28° giorno dalla deposizione.
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Cos’è la salmonella?
La salmonella è l’agente batterico più comunemente isolato in caso di infezioni trasmesse da alimenti. Sia sporadiche che epidemiche. È stata segnalata per la prima volta nel 1886, in un caso di peste suina. Questa ricerca è stata portata avanti dal medico americano Daniel Elmer Salmon. La salmonella è presente in natura con più di 2000 varianti (i cosiddetti sierotipi) ma i ceppi più frequentemente diffusi nell’uomo e nelle specie animali, in particolare in quelle allevate per la catena alimentare, sono S. enteritidis e S. typhimurium. La Salmonella nelle uova crude è legata a vari fattori, primi tra tutti la presenza di galline malate, le pessime condizioni igieniche durante la produzione e la conservazione delle uova o la dubbia provenienza.
L’uovo sbattuto è pericoloso?
Mangiare un uovo crudo fa male e potrebbe aprire la porte alla salmonellosi, vale a dire un’intossicazione provocata dal batterio salmonella. Questo significa che queste o l’uovo sbattuto è pericoloso se le uova non sono freschissime o conservate in modo corretto.
I sintomi della salmonellosi arrivano dopo 6 o 72 ore dal consumo di uova contaminate: diarrea, vomito e dolori addominali. Fortunatamente nei casi lievi si risolve spontaneamente entro qualche giorno.
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