10 cose da sapere sul sushi

di Paola Medori


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Le origini

Riguardo alle origini del sushi molte persone non sanno che non proviene dal Giappone, ma dalla Cina. Infatti i giapponesi hanno importato la tecnica di abbinare il pesce al riso, che serve per conservare le proprietà degli alimenti, direttamente dai vicini cinesi. I primi però che hanno inventato la tecnica di associare il riso al salmone, presentato nella nota forma allungata, sono stati i giapponesi intorno al 1.800.
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Il wasabi non-wasabi

Il wasabi, la piccantissima pasta verde che accompagna il sushi nei ristoranti giapponesi, non è il vero wasabi, dal gusto forte che ricorda molto quello del rafano. Non tutti sanno che la versione originale della salsa deriva dalla radice della Wasabia japonica, una pianta pregiata originaria del Giappone che ha un gusto piccante ed è molto costosa.
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La salsa di soia

Secondo la tradizione la salsa di soia era fatta con tre ingredienti : semi di soia, sale e acqua, fermentati per mesi con muffe particolari che ne stimolano la fermentazione. Il tipo di salsa di soia che oggi viene servita nei ristoranti giapponesi e accompagna le porzioni di pesce non è quella classica, ma viene realizzata con soia idrolizzata.
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Lo zenzero

 

Non molti sanno che lo zenzero sottaceto, il cosidetto gari che accompagna il sushi e il sashimi, non serve per insaporire le pietanze ma per pulirsi la bocca quando si cambia tipologia di pesce, partendo da quello con il sapore più delicato a quello più deciso.
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Il salmone

Molto spesso chi frequenta i ristoranti giapponesi orientali ordina salmone, pensando che sia il piatto più tipico e diffuso. In realtà in Giappone il salmone è molto difficile da trovare, proprio perché non è un pesce autoctono ma viene importato dalla Norvegia. Per questo, se siete in vacanza in Giappone non troverete di sicuro il salmone, proprio perché sul posto viene servito solo pesce fresco locale e non quello importato.
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Il tonno

Il tonno del nigiri, che è un tipo di sushi giapponese fatto con del pesce crudo messo sopra una piccola palla di riso, non è sempre identico, soprattutto nel colore. Quindi potrete trovare diverse tipologie perchè del tonno si possono tagliare vari parti e ricavarne tre principali tipi di sashimi: l’akami, il più magro ed economico, il chutoro, più costoso e dalla carne grassa e infine l’otoro, che è il più grasso, di colore rosa, dal sapore dolce e particolarmente costoso.
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Le bacchette

L’esperto di Sushi si differenzia dal dilettante per un particolare pratico fondamentale: l’abilità con la quale prende il cibo con le hashi, ossia le bacchette di legno. Ricordate però che il sushi, tradizionalmente, va mangiato con le mani!
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La zuppa di miso

La zuppa di miso è una ricetta che nella tradizione giapponese viene considerata una sorta di zuppa magica che prometta una lunga vita. Viene preparata con semi di soia gialla ed è molto simile al nostro purè, con un forte potere digestivo e alcalinizzante. E’ indicata alla fine del pasto.
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Come si cucina il polpo
Se decidete di ordinare il polpo bisognerà aspettare oltre 45 minuti prima di mangiarlo. Infatti un bravo maestro di Sushi sa che il polpo richiede un trattamento particolare: un massaggio che può durare anche fino a 45 minuti, quindi per poterlo assaporare dovrete aspettare un po’ di tempo. Gli addetti a questa particolare pratica di massaggio del polpo con le mani sono i cuochi più giovani, che in Giappone non possono toccare il cibo per i primi due anni di formazione.
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Come ordinareBasta dire la parola magica: omakase, che significa “mi fido di te”, e lo chef deciderà per voi il percorso culinario preciso che vi toglierà dall’imbarazzo di dover spiegare a gesti cosa volete mangiare.
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