Come gestire al meglio le liti di coppia? Consigli pratici da uno psichiatra per comunicare in modo efficace e costruttivo.
Matrimonio o convivenza, cosa cambia e cosa scegliere
Dopo il classico periodo di fidanzamento per ogni coppia arriva il fatidico momento del passo avanti verso una famiglia propria e, in quel preciso istante, scatta la domanda: matrimonio o convivenza?
Sebbene per molte coppie la risposta è praticamente ovvia ed insindacabile, molto spesso essa non è frutto di un ragionamento ponderato, quanto piuttosto della volontà di volersi uniformare alla società o, viceversa, per semplice spirito di ribellione.
Tralasciando volutamente ogni aspetto religioso, la convivenza dovrebbe essere vista come un periodo di assestamento per la coppia, un momento dove ciascun individuo deve adattare le proprie abitudini ed i propri spazi alle esigenze del partner. Si tratta di situazioni non sempre semplici anche per coppie navigate, ma se gestite con la giusta cautela e serenità di solito non creano grossi problemi o diatribe.
Il matrimonio poi, più che come una gabbia, lo si dovrebbe vedere come un semplice contratto in grado di regolamentare, dinanzi alla legge, la propria unione offrendo contemporaneamente maggiori tutele al proprio partner. Sul piano prettamente affettivo, il passaggio dalla convivenza al matrimonio non cambia assolutamente nulla, escluso ovviamente l’aspetto spirituale e religioso che questo grande passo comporta. Dunque non abbiate paura, l’una e l’altra cosa non sono poi così diverse tra loro: si tratta semplicemente di una questione di punti di vista e prospettive. Spesso sono più le famiglie dei partner che tengono al”vincolo matrimoniale” che la coppia stessa.
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