Dopo i dati diffusi dall’Istat che annunciano un brusco calo dei matrimoni celebrati in Italia, l’Eurispes annuncia invece che, nonostante tutto, il nostro paese, già dal 2005, ha registrato un vero e proprio boom di separazioni e divorzi. Secondo l’Eurispes i dati rilevati dimostrerebbero un netto indebolimento della famiglia tradizionale, che testimonia un cambiamento nei rapporti tra i sessi e negli stili di vita, ma soprattutto nella concezione dell’istituzione familiare.
Molte coppie italiane, per affrettare le procedure e risparmiare qualche soldo, scelgono il divorzio congiunto, generalmente definito divorzio consensuale, cioè voluto di comune accordo da entrambe le parti. In questo caso, diversamente dalla separazione, è necessario l’intervento del tribunale, che prima di dichiarare lo scioglimento del vincolo matrimoniale, dovrà effettuare diversi controlli sull’effettiva esistenza dei requisiti richiesti in merito dalla legge. Si dovrà indagare circa le reali motivazioni della richiesta di divorzio e verificare la presenza del requisito oggettivo.
Divorzio Congiunto: chi lo sceglie
Viene generalmente scelto dalle coppie perché i tempi legali sono decisamente più veloci, ma a patto che i due coniugi abbiano già regolato i loro interessi patrimoniali e personali, e che abbiano preso i dovuti accordi riguardanti l’affidamento e il mantenimento della prole.
Divorzio Congiunto: come fare
In questo caso non è necessariamente richiesta la presenza di un avvocato, a meno che le due parti non abbiano ancora degli accordi in sospeso. I due coniugi possono quindi presentarsi in tribunale il giorno dell’udienza, senza alcuna assistenza di un avvocato. Il giudice inizialmente tenterà una conciliazione tra i due, ascoltando entrambi separatamente e poi insieme. Successivamente, nel caso in cui ci siano i requisiti per un divorzio e l’accordo preso tra i consorti non leda i diritti dei figli, il giudice non farà altro che omologare gli accordi ed emettere la sentenza di divorzio.
Divorzio Congiunto: i costi
Il divorzio consensuale è decisamente meno oneroso di un divorzio giudiziale, che in caso di mancato accordo tra gli avvocati delle due parti, potrebbe protrarsi anche per oltre cinque anni, mettendo in conto sia spese legali che parcelle degli avvocati. Il divorzio congiunto, invece, oltre a snellire l’iter burocratico, ha un costo decisamente ridotto che si aggira intorno ai 2000 euro. In entrambi casi, sarebbe più opportuno tentare una conciliazione privata, ed eventualmente, in caso di fallimento, procedere con l’iter legale.