Coppia

Crisi di coppia? 5 errori di comunicazione da evitare

Una comunicazione efficace è la base di ogni relazione. Scopri i 5 errori più comuni che portano a tensioni e come superarli per costruire un dialogo sano e costruttivo.

L’espressione regolare di sentimenti, emozioni e aspettative crea un ambiente sicuro, in cui i partner si sentono amati e rispettati. Una comunicazione costruttiva e benevola risulta essenziale. In caso contrario, tensioni, solitudine e litigi frequenti compromettono la serenità di coppia.

I segnali di una comunicazione inefficace

Analizziamo cinque schemi frequenti nelle coppie con problemi di comunicazione, e proponiamo soluzioni per migliorare il dialogo.

Parlare senza ascoltare: un errore comune

Durante gli scambi, si interrompe l’altro, si cambia argomento o ci si perde nei propri pensieri. Questi comportamenti indicano indisponibilità fisica ed emotiva.

Come migliorare la comunicazione: l’ascolto attivo

Per praticare l’ascolto attivo, si seguono alcune regole: stabilire un contatto visivo, dare priorità alla discussione, attendere che l’altro finisca di parlare, porre domande aperte e, se necessario, ripetere ciò che l’altro ha detto per verificare la comprensione.

L’uso eccessivo di “sempre” e “mai”: generalizzazioni dannose

Frasi come “Non mi ascolti mai” o “Sei sempre al telefono” hanno un impatto negativo sulla comunicazione. La colpevolizzazione porta l’altro a sentirsi responsabile di ogni problema, senza considerare la propria parte. Si entra così in un circolo vizioso.

Comunicare in modo non violento: evitare le generalizzazioni

Si trasforma un “Non mi ascolti mai” in quattro passaggi: osservazione dei fatti (“Noto che fai altro mentre ti parlo”), espressione dell’emozione (“Mi sento respinto”), espressione del bisogno (“Ho bisogno di essere ascoltato”) e formulazione della richiesta (“Puoi smettere un attimo e ascoltarmi?”).

La difensiva: un comportamento controproducente

La critica, il disprezzo, l’evitamento e la difensiva sono quattro comportamenti tossici per la relazione. La difensiva, pur essendo un meccanismo di protezione, blocca la comunicazione costruttiva.

Controllare l’impulsività: un passo verso il dialogo

Si seguono tre regole: prendere le distanze (“Invece di reagire d’impulso, si cerca di capire”), chiedere chiarimenti (“Se il tono è accusatorio, si chiede di riformulare”) e lavorare sull’autostima (“Una maggiore fiducia in sé stessi riduce l’impatto delle critiche”).

Il silenzio: un’apparente soluzione che crea frustrazione

Evitare il conflitto attraverso il silenzio genera frustrazioni accumulate, che esplodono in rimproveri.

Comunicare in modo assertivo: esprimere i bisogni

Si impara a esprimere i bisogni in modo tempestivo, con assertività e gentilezza. Si segue un processo in quattro fasi: esprimere i fatti senza giudizi, formulare richieste chiare, praticare l’ascolto attivo e accettare le critiche costruttive.

Rievocare il passato: un circolo vizioso

Durante i litigi, si riportano a galla vecchi rancori. Questo comportamento avvelena la comunicazione e deteriora la relazione.

Comprendere le radici dei rimproveri: risolvere i Conflitti

Ci si interroga sulle ragioni dei rimproveri: fare del male, difendersi o risolvere questioni irrisolte? Si affrontano i problemi irrisolti e si impara a gestire le emozioni.

Approfondimenti aggiuntivi:

Una comunicazione efficace richiede empatia e volontà di comprendere il punto di vista dell’altro. La consapevolezza delle proprie emozioni e dei propri bisogni risulta fondamentale per esprimere il proprio punto di vista in modo costruttivo. Tecniche di gestione del conflitto, come la negoziazione e la mediazione, si rivelano utili per risolvere i problemi in modo pacifico.

Foto: DepositPhotos.

Fonte: Femme d’aujourd’hui

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