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“Chi si somiglia si piglia”, ora lo conferma anche la scienza
Tra i detti popolari sulle relazioni, ce n’è uno che ciascuno di noi ha sentito almeno una volta nella vita: “chi si somiglia si piglia”. Si tratta di un’espressione che ha suscitato discussioni e dibattiti per anni. Ora, grazie a una nuova ricerca condotta dal Dipartimento di Psicologia dell’University of Queensland, in Australia, questo noto proverbio sembra trovare una sua conferma.
L’equipe di psicologi che ha lavorato allo studio ha dedicato tempo ed energie a esplorare il misterioso mondo della seduzione e dell’attrazione amorosa e ha scoperto che, almeno dal punto di vista psicologico, la somiglianza tra i tratti del viso del potenziale partner e i propri al primo appuntamento può svolgere un ruolo significativo nell’attrazione reciproca.
Non sarebbe, dunque, solo una questione di chimica, ma di psicologia.
Lo studio
La ricerca, pubblicata sulla rivista “Evolution and Human Behaviour“, ha introdotto un nuovo approccio allo studio dell’attrazione: anziché basarsi su fotografie bidimensionali, la ricerca ha coinvolto i partecipanti in incontri faccia a faccia.
Questo cambiamento di prospettiva ha permesso ai ricercatori di esaminare una gamma più ampia di espressioni facciali e dettagli, che possono emergere solo quando si è in presenza di un’interazione diretta.
L’esperimento ha coinvolto 682 studenti dell’Università di Queensland, distribuiti quasi equamente tra uomini e donne. Questi giovani hanno preso parte a speciali sessioni di speed dating, organizzate dagli studiosi.
Durante gli incontri, i partecipanti avevano a disposizione tre minuti per conversare con un potenziale partner, prima di passare a quello successivo. Alla fine di ogni interazione, i partecipanti dovevano compilare un questionario che valutava quanto era attraente il viso del potenziale partner, la sua gentilezza e la simpatia.
Come scatta la scintilla tra due persone
Il risultato più sorprendente è emerso quando sono stati aggiunti altri due fattori all’equazione: quanto il viso di ciascun partecipante appariva femminile o mascolino e quanto si avvicinava a una “media” dei tratti somatici delle persone dello stesso sesso. Questi dati sono stati misurati con tecnologie all’avanguardia, che hanno esaminato numerosi punti del viso.
È così emerso che la scintilla tra due persone scatta se i tratti del viso del potenziale partner assomigliano ai propri, indipendentemente dall’origine etnica delle persone coinvolte. Nel gioco di seduzione ha un ruolo importante anche la simmetria geometrica del volto dell’altro individuo.
La somiglianza nei tratti sembra anche influire sulla percezione della gentilezza nell’altro. Questi risultati potrebbero spiegare perché le persone tendono a sentirsi a proprio agio e ad avere una maggiore fiducia quando interagiscono con individui che presentano una somiglianza con i loro tratti fisici.
Amy Zhao, la ricercatrice alla guida dello studio, ha sottolineato come i volti che si somigliano suscitino un senso di familiarità, spingendo le persone a sentirsi a proprio agio, a provare fiducia e senso di appartenenza con le persone con le quali c’è somiglianza.
In sostanza, sembra che la somiglianza fisica possa contribuire a creare una sorta di connessione intuitiva tra le persone, favorendo la nascita del legame e l’attrazione reciproca.
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