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In ricordo della grande Carla Calò

Nella notte del 29 dicembre 2019, nella sua casa di Forano di Rieti, serenamente è deceduta l’attrice palermitana Carla Calò, 93 anni e da qualche tempo ammalata. Nata e vissuta in Piazza Ingastone dove il padre aveva una segheria, sin da giovanissima la Calò amava la pittura ma, crescendo, si accorse che la sua vera passione era la recitazione. Era anche una “divoratrice” di riviste di cinema e teatro; grande ammiratrice di Silvana Pampanini ne apprezzava molto il timbro di voce, la recitazione spontanea e guardava tutti i suoi film. i suoi film.

Dopo alcune esperienze teatrali nella sua città e con Compagnie dialettali e riviste, si sposta a Catania interpretando, con successo, personaggi pirandelliani. Nel 1950 si trasferisce definitivamente a Roma ed inizia una fortunata carriera cinematografica grazie anche all’incontro col regista Carlo Ludovico Bragaglia che la dirige ne “Il Falco rosso” e nel celebre “Totò le Mokò” (ricoprendo il ruolo dell’innamorata Suleima, ndr). Dotata di un fisico giunonico, un viso volitivo, una voce calda e ben impostata, la Calò si adatta a qualsiasi ruolo propostole ma eccelle nei personaggi in costume (storico-mitologici, detti peplum). In una delle ultime interviste, la Calò affermava di avere sempre accettato qualunque personaggio, bello o brutto che fosse, in commedie, drammi, western, spionaggio, polizieschi. E’ stata regina, lavandaia, spia, popolana, ha ricoperto anche ruoli pericolosi e ha persino tirato di spada, sotto la guida del maestro d’armi, Enzo Musumeci Greco (e nei film in co-produzione usava il nome d’arte Carrol Brown). Tra i suoi film ricordiamo “Il Conte Ugolino”, “Il Tesoro del Bengala”, “Gente di rispetto”, “Il terrore dei barbari”, “Salvo D’Acquisto”, “Io e il re”, “Guerra di spie”, “Scandalo”; in “Anna, quel particolare piacere”, ricopriva il ruolo della madre di Edwige Fenech, ne “La ragazza di Bube”, era la madre di Claudia Cardinale e nel film “La ciociara” interpretava Filomena, la madre di Sophia Loren (sua grande amica, ndr).

Al cinema, altri compagni di lavoro sono stati Joseph Cotten, Alain Delon, Lex Barker, Aldo Fabrizi, Giuliano Gemma, Clint Eastwood, Lisa Gastoni, Cameron Mitchell, Virna Lisi, Massimo Ranieri, Carlo Delle Piane, Franco Nero, Richard Conte e i concittadini Nino Terzo, Enzo Andronico e F. Franchi e C. Ingrassia. In teatro ha recitato con Paolo Stoppa, Lando Buzzanca, Ivano Staccioli, Renzo Montagnani. “Il mio motto è sempre stato lavorare di continuo e adeguarsi ai gusti del pubblico e, soprattutto, restare giovani dentro e non pensare agli anni che, ahimè, incalzano inesorabili. Questa attività che io stessa ho scelto, mi ha dato tutto quanto ho sempre desiderato anche senza essere una… star!” Spesso la Calò veniva a Palermo perché impegnata al Teatro Lelio in commedie pirandelliane e di Feydeau e per animare incontri-dibattiti con studenti sulla drammaturgia pirandelliana. Vincitrice dell’Efebo d’Argento per il ruolo della governante di Casa Ucria, nel film di Roberto Faenza “Marianna Ucria”. Per iniziativa dello scrivente e di Sara Favarò, scrittrice e poetessa, nonché delegata regionale della FUIS, nel 2016 all’attrice è stato conferito un riconoscimento speciale della “Federazione Unitaria Italiana Scrittori”. Inoltre, il 13 febbraio 2019, il sindaco Leoluca Orlando conferisce il riconoscimento di “Tessera Preziosa Mosaico di Palermo” alla Calò, sempre su segnalazione dello scrivente e di Sara Favarò.

Franco Verruso