Quali cani di razza scegliere? Ad ogni proprietario il suo cane (2a puntata)

di francesca


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Alla luce delle considerazione fatte nel capitolo precedente, è bene chiedersi quale cane sia più adatto ai propri stili di vita e al proprio carattere. Ecco alcuni esempi che ci possono chiarire le idee.

  1. GOLDEN RETRIVER: cane molto dotato, adattissimo alla famiglia e con un innegabile propensione motivazionale alla socialità. Gli piace instaurare un rapporto stretto e quantitativo con il proprietario. Quindi, se io disponessi per lui di una sistemazione con un ampio parco, ma la mia vita mi costringesse a periodi di assenza e a dedicargli solo ritagli di tempo, il Golden non sarà il cane più adatto per me. Infatti, finirebbe per soffrire questa situazione rischiando apatia e depressione. Viceversa il Golden felice richiede tempo in cui attraverso il gioco, che in questa razza rivela un potere motivazionale irresistibile, potrà godere di un intenso rapporto relazionale con il proprietario.
  2. AMSTAFF vs BULLDOG: immaginiamo che io sia un tipo sedentario, poco dinamico e poco incline all’attività all’aperto. Per quanto possa piacermi esteticamente un Amstaff non farà al caso mio…meglio sarebbe un Bulldog!
  3. BORDER COLLIE: impensabile non poter garantire ad un Border Collie la possibilità di praticare con una certa frequenza un’attività a forte componente “atletica”, ma chiaramente motivata (si può spaziare tra varie possibilità vista la sua versatilità). Queste attività devono corrispondere alla memoria di razza di un gran lavoratore con uno spiccato affiatamento e desiderio collaborativo con il conduttore. Negargli questo significa avere in casa una fonte energia adrenalinica che non ha altra via di sfogo se non quella di comportamenti distruttivi o la depressione.
  4. JACK RUSSEL: mai sottovalutare un Jack Russel! Prima di tutto sarà bene porre dei chiari, ma fermi paletti nei confronti di un tipetto tendenzialmente prevaricatore e con una fortissima autostima. Sarà poi necessario impegnarlo a fondo sia in esercizi, sia in attività che, pur proponendo un percorso didattico, lo inseriscano in un contesto a forte attivazione motivazionale. Per lui, come per altre razze brillanti intellettivamente e vivaci a livello comportamentale, non ci si può permettere di lasciare spazio alla possibilità che si annoi.

Per concludere, la nostra scelta non dovrà mai essere influenzata dal trend del momento e il possedere un cane di una determinata razza non potrà mai essere interpretato come una possibile dichiarazione di status. Inoltre, non può e non deve essere una scelta superficiale, improvvisata e solamente estetica. La domanda che vi dovete porre è:

“La nostra dimensione e le nostre abitudini di vita sono compatibili e adeguate?”.

Solo una cosciente e oggettiva disamina, che si risolva in una consapevole affermazione nei confronti di questa domanda, legittimerà la bontà e la reciproca soddisfazione di una scelta “impegnativa”.

Michele Raffaelli.
Dottore in Scienze del Comportamento Animale.
Educatore Cinofilo e Consulente Comportamentale.
Responsabile Education PetPRO.
www.petpro.it

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