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Educare il cane a stare seduto: impresa possibile!
Illustriamo quanto detto nel nostro articolo sull’educazione del cane con un esempio classico che costituisce uno delle prime esperienze di Educazione Comportamentale: l’esercizio base per l’apprendimento del seduto.
- Lo stimolo attivatore, che in questo caso coincide con l’obiettivo, sarà rappresentato da un bocconcino/premio che stringeremo nella mano destra all’altezza del nostro petto.
- Il primo tentativo istintivo che il cane metterà in atto sarà probabilmente quello di cercare di afferrare il bocconcino saltandoci addosso.
- Gli negheremo il premio allontanandoci da lui: è probabile che il nostro amico si produca, a seconda della tipologia caratteriale, in un certo numero di tentativi su questa falsa riga, da noi regolarmente scoraggiati.
- A questo punto, il cane cercherà un’alternativa che nella maggior parte dei casi comporta spontaneamente il mettersi seduto: comportamento adeguato e auspicabile perché indicativo di uno sforzo di autocontrollo.
- Ora, associando alla sua azione il comando seduto, in maniera tale da fargli iniziare un’associazione tra l’azione proposta e quel particolare suono – seduto -, lo loderemo premiandolo con un bocconcino.
E’ evidente come questo metodo trovi applicazioni dirette, realmente utili e funzionali alla gestione abitudinaria del peloso e venga incontro alle esigenze del proprietario che abita in città.
E’ IL PROPRIETARIO CHE SI EDUCA!!!
Infine, riteniamo utile e opportuno sottolineare che in EDUCAZIONE, l’intervento dell’educatore non sarà mirato a educare il cane, ma a fornire al proprietario gli strumenti idonei e le cognizioni utili per intervenire in termini educativi e comportamentali sul proprio cane, nelle diverse situazioni in cui si troverà: a casa, sul marciapiede, in area cani.
Pertanto, con l’avvento dell’educazione cinofila, il proprietario diventa così responsabile dell’educazione del suo cane.
CAPOBRANCO SI DIVENTA …
Un corretto lavoro educativo dovrebbe iniziare sul cucciolo, immediatamente dopo il suo ingresso nella nuova dimensione, continuando, di fatto, il percorso impostato durante il rapporto con madre e fratelli nei primi mesi. Durante questo periodo il cucciolo si dimostra particolarmente “sensibile” e disponibile all’apprendimento e le esperienze fatte, risulteranno determinanti per la formazione del suo carattere, della sua capacità di relazionarsi con l’ambiente e dei suoi comportamenti.
Il proprietario sarà colui che darà delle risposte di consenso o meno, confermerà l’adeguatezza dei comportamenti del cane, determinerà delle regole in maniera da formarlo per renderlo socialmente idoneo all’introduzione nella nuova dimensione famiglia/città, capace di affrontare in maniera adeguata le diverse situazioni che possono presentarsi nella vita quotidiana.
In questo, il proprietario si metterà nelle condizioni ideali, e dovrà saperlo fare, per rappresentare la guida sicura, il riferimento, il legittimo e reale “capobranco” del suo cane.
Ma la parola comportamento allude ad un’altra necessaria e più recente acquisizione che deve venire riconosciuta al cane: LA SUA DIMENSIONE ETOLOGICA!
Michele Raffaelli.
Dottore in Scienze del Comportamento Animale.
Educatore Cinofilo e Consulente Comportamentale.
Responsabile Education PetPRO.
www.petpro.it
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