Educare il cane a stare seduto: impresa possibile!

di francesca


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Illustriamo quanto detto nel nostro articolo sull’educazione del cane con un esempio classico che costituisce uno delle prime esperienze di Educazione Comportamentale: l’esercizio base per l’apprendimento del seduto.

  1. Lo stimolo attivatore, che in questo caso coincide con l’obiettivo, sarà rappresentato da un bocconcino/premio che stringeremo nella mano destra all’altezza del nostro petto.
  2. Il primo tentativo istintivo che il cane metterà in atto sarà probabilmente quello di cercare di afferrare il bocconcino saltandoci addosso.
  3. Gli negheremo il premio allontanandoci da lui: è probabile che il nostro amico si produca, a seconda della tipologia caratteriale, in un certo numero di tentativi su questa falsa riga, da noi regolarmente scoraggiati.
  4. A questo punto, il cane cercherà un’alternativa che nella maggior parte dei casi comporta spontaneamente il mettersi seduto: comportamento adeguato e auspicabile perché indicativo di uno sforzo di autocontrollo.
  5. Ora, associando alla sua azione il comando seduto, in maniera tale da fargli iniziare un’associazione tra l’azione proposta e quel particolare suono – seduto -, lo loderemo premiandolo con un bocconcino.

E’ evidente come questo metodo trovi applicazioni dirette, realmente utili e funzionali alla gestione abitudinaria del peloso e venga incontro alle esigenze del proprietario che abita in città.

E’ IL PROPRIETARIO CHE SI EDUCA!!!

Infine, riteniamo utile e opportuno sottolineare che in EDUCAZIONE, l’intervento dell’educatore non sarà mirato a educare il cane, ma a fornire al proprietario gli strumenti idonei e le cognizioni utili per intervenire in termini educativi e comportamentali sul proprio cane, nelle diverse situazioni in cui si troverà: a casa, sul marciapiede, in area cani.

Pertanto, con l’avvento dell’educazione cinofila, il proprietario diventa così responsabile dell’educazione del suo cane.


CAPOBRANCO SI DIVENTA …

Un corretto lavoro educativo dovrebbe iniziare sul cucciolo, immediatamente dopo il suo ingresso nella nuova dimensione, continuando, di fatto, il percorso impostato durante il rapporto con madre e fratelli nei primi mesi. Durante questo periodo il cucciolo si dimostra particolarmente “sensibile” e disponibile all’apprendimento e le esperienze fatte, risulteranno determinanti per la formazione del suo carattere, della sua capacità di relazionarsi con l’ambiente e dei suoi comportamenti.

Il proprietario sarà colui che darà delle risposte di consenso o meno, confermerà l’adeguatezza dei comportamenti del cane, determinerà delle regole in maniera da formarlo per renderlo socialmente idoneo all’introduzione nella nuova dimensione famiglia/città, capace di affrontare in maniera adeguata le diverse situazioni che possono presentarsi nella vita quotidiana.

In questo, il proprietario si metterà nelle condizioni ideali, e dovrà saperlo fare, per rappresentare la guida sicura, il riferimento, il legittimo e reale “capobranco” del suo cane.

Ma la parola comportamento allude ad un’altra necessaria e più recente acquisizione che deve venire riconosciuta al cane: LA SUA DIMENSIONE ETOLOGICA!


Michele Raffaelli.
Dottore in Scienze del Comportamento Animale.
Educatore Cinofilo e Consulente Comportamentale.
Responsabile Education PetPRO.
www.petpro.it

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