Benessere

Casi in aumento tra le donne: il tumore ai polmoni non risparmia le non fumatrici

Negli Stati Uniti si registra una preoccupante crescita dei tumori polmonari tra le donne giovani e di mezza età e, più in generale, tra i non fumatori. Secondo gli ultimi studi, le diagnosi di tumore ai polmoni nelle donne sono aumentate dell’84% dagli anni ’80, mentre nello stesso periodo i casi tra gli uomini sono diminuiti del 36%.

Tra le donne non fumatrici, i numeri risultano ancora più allarmanti: le diagnosi sono circa il doppio rispetto ai non fumatori uomini. Gli esperti sottolineano che il 20% delle diagnosi annuali di tumore polmonare riguarda pazienti che non hanno mai fumato, un dato in crescita rispetto al passato.

Aumentano i decessi tra i non fumatori

Oltre all’incremento delle diagnosi, anche i decessi per tumore polmonare tra i non fumatori sono in aumento. Circa 1 su 5 avviene tra persone che non hanno mai toccato una sigaretta. Questo dato evidenzia la necessità di ampliare l’attenzione su sintomi spesso vaghi o sottovalutati che potrebbero rappresentare segnali d’allarme.

Le cause: inquinamento e mutazioni genetiche

Gli studiosi individuano tra le possibili cause dell’aumento dei casi due fattori principali:

  1. Inquinamento ambientale, che colpisce trasversalmente tutta la popolazione.
  2. Mutazioni genetiche riscontrate in tumori non legati al fumo, come la variante EGFR, particolarmente frequente tra le donne.

Queste scoperte suggeriscono che il tumore ai polmoni abbia una biologia differente a seconda del sesso e delle abitudini di vita, aprendo nuove strade per la ricerca e la personalizzazione delle cure.

Screening preventivo: una misura limitata

Negli Stati Uniti, l’unico screening raccomandato per il tumore ai polmoni è la TAC a basse dosi per i soggetti di età superiore ai 50 anni, fumatori o ex fumatori che hanno consumato almeno un pacchetto di sigarette al giorno per decenni. Questa limitazione esclude una larga parte della popolazione a rischio, tra cui i non fumatori, che rappresentano una percentuale crescente dei pazienti diagnosticati.

Gli esperti suggeriscono che ampliare i criteri di screening potrebbe salvare molte vite, consentendo diagnosi più precoci e trattamenti tempestivi.

Il ruolo della prevenzione e dei segnali d’allarme

Gli oncologi invitano a prestare attenzione a sintomi spesso ignorati, come tosse persistente, dolore toracico, difficoltà respiratorie e affaticamento cronico. Questi segnali, anche se apparentemente non gravi, possono rappresentare i primi indizi di un tumore ai polmoni, soprattutto tra i non fumatori.

Parallelamente, si sottolinea l’importanza di ridurre l’esposizione all’inquinamento ambientale e di incentivare la ricerca sulle mutazioni genetiche responsabili delle neoplasie.

La sfida per il futuro

Il trend di crescita dei tumori polmonari tra le donne e i non fumatori solleva interrogativi cruciali sulla prevenzione e sul trattamento di questa patologia. Le nuove scoperte scientifiche, come l’identificazione della variante EGFR, rappresentano un passo avanti, ma è necessario un impegno maggiore per affrontare un fenomeno in rapida espansione.

La comunità scientifica sottolinea la necessità di migliorare le strategie di screening, di promuovere politiche per la riduzione dell’inquinamento e di sviluppare terapie sempre più mirate per le mutazioni genetiche.