Tumore al seno: l’intelligenza artificiale cambia la diagnosi

di Federica Rinaldi
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Un convegno a Roma esplora il ruolo dell’intelligenza artificiale nella lotta al tumore al seno, il cancro più diffuso tra le donne italiane. Con 53mila nuovi casi l’anno, la tecnologia affianca la prevenzione per diagnosi sempre più precoci e precise.

Incidenza del tumore al seno in Italia

In Italia, una donna su otto riceve una diagnosi di tumore al seno nel corso della vita. Questo carcinoma rappresenta la neoplasia più frequente nella popolazione femminile, con oltre 53mila nuovi casi registrati ogni anno. Il dato sottolinea l’urgenza di strategie efficaci per contrastare la malattia, che resta una delle principali sfide sanitarie del Paese. La prevenzione e la diagnosi precoce emergono come armi decisive per migliorare i tassi di sopravvivenza, oggi in costante aumento.

Screening e mammografia: i numeri attuali

Il 73% delle donne italiane si sottopone a screening mammografico per individuare precocemente il tumore al seno. La mammografia si conferma il pilastro della diagnosi, ma una donna su quattro, tra i 50 e i 69 anni, non effettua questo esame né spontaneamente né nell’ambito di programmi organizzati. Questo divario evidenzia la necessità di sensibilizzare la popolazione sull’importanza della prevenzione, un tema cruciale per ridurre la mortalità legata alla malattia.

L’intelligenza artificiale al servizio della diagnosi

L’intelligenza artificiale rivoluziona la diagnostica senologica. Nuovi software identificano lesioni neoplastiche minuscole, invisibili all’occhio umano, e analizzano grandi quantità di dati raccolti con strumenti all’avanguardia. Queste tecnologie trovano applicazione anche nella biopsia liquida, un’innovativa procedura che rileva tracce di Dna tumorale nel sangue, permettendo di anticipare i rischi di recidiva. Il convegno “Evoluzione tecnologica e Intelligenza artificiale in diagnostica senologica. Stato dell’arte e prospettive future”, ospitato a Roma presso l’Ospedale Isola Tiberina – Gemelli Isola, approfondisce questi progressi.

Parola agli esperti: il futuro della prevenzione

Ettore Squillaci, direttore dell’Uoc di diagnostica per immagini dell’ospedale Isola Tiberina-Gemelli Isola, sottolinea il potenziale delle nuove tecnologie. “I nuovi software sono già una realtà in Italia nei programmi di prevenzione secondaria del tumore mammario”, afferma. “L’intelligenza artificiale può aiutarci a gestire la grande mole di dati che siamo in grado di ottenere con gli strumenti diagnostici di ultima generazione. Si tratta di tecnologie che al momento sono attive solo in pochissime strutture sanitarie della penisola ma che entro tre anni dovranno essere rese disponibili in tutti i centri di riferimento oncologici”. Squillaci evidenzia anche la scalabilità di questi strumenti: i software si integrano su mammografi esistenti, richiedendo investimenti contenuti per raggiungere più pazienti in meno tempo.

Reti oncologiche e tecnologie avanzate

Le reti oncologiche regionali amplificheranno l’efficacia di questi strumenti. “Il loro utilizzo sarà potenziato grazie alle reti oncologiche regionali e così saranno di ausilio ad un sempre maggior numero di pazienti”, continua Squillaci. “Sono programmi informatici molto avanzati che possono anche essere installati su mammografi già esistenti. Quindi con investimenti relativamente limitati sarà a breve possibile analizzare più donne, in minor tempo e soprattutto ricevere informazioni precise sulla patologia”. Questo approccio promette di ottimizzare risorse e migliorare gli esiti clinici.

Progressi terapeutici e diagnostici

I tassi di sopravvivenza al carcinoma mammario crescono grazie a terapie innovative e programmi di prevenzione secondaria. “I tassi di sopravvivenza nel carcinoma mammario sono in costante crescita per merito soprattutto dei miglioramenti terapeutici e dei programmi di prevenzione secondaria”, spiega Squillaci. “A questo si accompagna un costante miglioramento delle apparecchiature diagnostiche sia di mammografia che di risonanza magnetica che, grazie anche alla intelligenza artificiale e ai nuovi mezzi di contrasto, consentono diagnosi più precise, in minor tempo e in un maggior numero di pazienti”. La combinazione di tecnologia e medicina offre nuove speranze.

L’appello alla prevenzione

Nonostante i progressi, Squillaci lancia un monito: “I vantaggi resi possibili dalla tecnologia corrono il rischio di essere resi vani se non aumentiamo il numero di donne che si sottopongono regolarmente a mammografia”. Oltre il 70% delle pazienti guarisce grazie alla diagnosi precoce, ma il messaggio deve raggiungere tutte. “In Italia una donna su quattro fra i 50 e i 69 anni non ha svolto questo esame né spontaneamente né all’interno di programmi di screening. La guarigione dal cancro al seno è una possibilità concreta che interessa oltre il 70% delle donne colpite dalla malattia. Con la diagnosi precoce della neoplasia aumentano esponenzialmente le possibilità di sconfiggerla definitivamente. Come specialisti medici rinnoviamo il nostro invito a tutte le donne residenti nel nostro Paese a fare prevenzione senologica”, conclude.

Foto: DepositPhotos.

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