5-10% degli adulti soffrono di reflusso gastroesofageo (RGO) quotidianamente e fino al 30-40% occasionalmente. Il RGO si verifica quando il contenuto acido dello stomaco risale nell’esofago, causando sintomi significativi e talvolta lesioni della mucosa. Questo disturbo è dovuto a un malfunzionamento nella parte bassa dell’esofago, dove il muscolo del diaframma e lo sfintere esofageo inferiore non funzionano correttamente, permettendo così al contenuto acido e agli alimenti di risalire.
I sintomi del RGO, come bruciore al petto e rigurgiti acidi, possono essere alleviati dai medici con farmaci inibitori della pompa protonica (IPP), che bloccano la secrezione acida e permettono la cicatrizzazione delle lesioni esofagee. Nei casi più lievi, possono essere sufficienti antiacidi e alginati. È fondamentale anche adottare misure di igiene di vita, soprattutto alimentari, in aggiunta al trattamento farmacologico.
I pasti iper-calorici e ricchi di grassi favoriscono il RGO rallentando la digestione e diminuendo l’efficacia della barriera anti-reflusso. I grassi contenuti in formaggi, burro e salumi aumentano la percezione del reflusso attraverso la liberazione di ormoni digestivi che agiscono sulle terminazioni nervose dell’esofago. Per questo motivo, è consigliabile evitare pasti eccessivamente ricchi di calorie e grassi.
L’aumento di peso è un fattore principale per l’insorgenza del RGO, anche senza essere in sovrappeso. L’obesità addominale aumenta la pressione sulla barriera anti-reflusso, favorendo le risalite acide. Inoltre, l’obesità è un fattore di rischio per la ernia iatale, che può causare ulteriori episodi di reflusso.
I carboidrati semplici come glucosio, fruttosio, lattosio e saccarosio sono rapidamente assimilati dall’organismo. Recenti studi hanno dimostrato che una dieta ricca di zuccheri rapidi può aumentare i sintomi del RGO. Pertanto, è consigliabile ridurre il consumo di zuccheri semplici, come quelli contenuti nelle bevande zuccherate.
Circa l’85% dei pazienti con RGO identifica almeno un alimento che provoca i loro sintomi. Ridurre il consumo di questi alimenti può aiutare a minimizzare i sintomi. Tra gli alimenti più comuni ci sono quelli piccanti, il cioccolato, la pizza, il pomodoro e i cibi fritti. Tuttavia, la reazione a questi alimenti può variare da persona a persona.
Il reflusso laringo-faringeo è raro e implica una micro-infiltrazione di contenuto gastrico nella gola, causando sintomi come raucedine e sensazione di corpo estraneo. Prima di iniziare qualsiasi trattamento, è necessario effettuare esami specifici come l’endoscopia e la pH-metria.
Molte credenze popolari attribuiscono il RGO a cibi come agrumi, aceto, cioccolato e caffè. Tuttavia, non esistono prove definitive che questi alimenti causino RGO a livello di popolazione. Allo stesso modo, non è stato stabilito un legame certo con il consumo di alcol. Se questi alimenti aggravano i sintomi, è consigliabile limitarne l’assunzione.