Un recente studio pubblicato su Nutrition & Diabetes evidenzia i rischi del cenare troppo tardi, dimostrando che questa abitudine può aumentare significativamente la probabilità di sviluppare malattie come il diabete e alcune forme di tumore. La ricerca ha coinvolto 41.744 partecipanti, da cui è emerso che consumare pasti in orari molto avanzati, tra le 23:00 e l’1:00, porta a un innalzamento dei livelli di glicemia a digiuno e ad un aumento dell’insulino-resistenza.
In una società frenetica come la nostra, trovare il tempo giusto per cenare è spesso complicato. Molti italiani si trovano a consumare la cena tra le 21:00 e le 22:00, mentre altri cenano anche più tardi, o addirittura fanno spuntini notturni. Secondo la ricerca, queste abitudini non solo sono scorrette ma anche dannose per la salute.
Mangiare nelle ore tarde provoca, infatti, uno scompenso nel ciclo naturale dell’insulina, l’ormone che permette al glucosio di entrare nelle cellule per essere usato come energia. Come spiegato dalla nutrizionista Sofia Lotti dell’Università degli Studi di Firenze, al Corriere della Sera: “Durante il giorno, il corpo è più sensibile all’insulina e gestisce meglio il glucosio. Di notte, questa sensibilità diminuisce, rendendo più difficile per l’organismo processare il glucosio, favorendo così insulino-resistenza e un accumulo di glucosio nel sangue”.
Consumare la cena troppo tardi non aumenta solo il rischio di diabete, ma anche di altre condizioni critiche. La crononutrizione, il campo che studia l’effetto degli orari dei pasti sulla salute, dimostra che cenare tardi può contribuire allo sviluppo di obesità e disturbi del sonno. Inoltre, la cena tardiva è legata a uno squilibrio degli ormoni della fame e del sonno, che può portare ad un accumulo di grasso in eccesso, esponendo così l’individuo a patologie cardiovascolari e metaboliche.
Secondo gli esperti, la chiave per ridurre il rischio di malattie è consumare l’ultimo pasto della giornata prima delle 22:00. Scegliere di cenare prima consente al corpo di metabolizzare il cibo più efficacemente, riducendo i picchi glicemici e favorendo un sonno migliore, con effetti positivi a lungo termine sulla salute complessiva.