Che cos’è l’iperandrogenismo di cui soffre la pugile Imane Khelif

di Redazione


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Imane Khelif, talentuosa pugile algerina, è al centro di un dibattito scientifico e mediatico riguardante la sua condizione di iperandrogenismo idiopatico.

L’iperandrogenismo idiopatico è una condizione caratterizzata da un eccesso di androgeni, ormoni sessuali tipicamente maschili, nelle donne, senza una causa evidente come la sindrome dell’ovaio policistico (PCOS).

I sintomi includono irsutismo (crescita eccessiva di peli in aree tipicamente maschili), acne persistente, e alopecia androgenetica (perdita di capelli di tipo maschile) e aumento della forza muscolare.

Possono inoltre verificarsi alterazioni del ciclo mestruale, come oligomenorrea (cicli mestruali rari) o amenorrea (assenza di mestruazioni).

Gli effetti psicologici includono stress e diminuzione della qualità della vita a causa dei sintomi fisici visibili.

A livello sistemico, l’iperandrogenismo idiopatico può influenzare la distribuzione del grasso corporeo, aumentando il rischio di condizioni metaboliche come la resistenza all’insulina, sebbene questa connessione non sia così marcata come nella PCOS.

La gestione della condizione richiede un approccio multidisciplinare, comprendente endocrinologi, dermatologi e specialisti in salute mentale per affrontare sia gli aspetti fisici sia quelli psicologici del disturbo.

Il caso Khelif

La malattia di cui soffre Imane Khelif non sarebbe PCOS, come ipotizzato inizialmente, ma iperandrogenismo idiopatico.

A differenza della PCOS, che è una malattia metabolica legata all’insulina e spesso accompagnata da obesità, l’iperandrogenismo idiopatico non ha una causa evidente e non presenta i sintomi tipici della PCOS.

I sintomi più comuni sono l’aumento di androgeni, ma non quelli caratteristici della PCOS, come l’obesità o una massa muscolare ridotta.

Le cause esatte rimangono ancora sconosciute, ma si ritiene che possano includere fattori genetici e ambientali. Le soluzioni si concentrano principalmente sulla gestione dei sintomi.

Terapie farmacologiche come gli anti-androgeni e i contraccettivi orali possono ridurre l’irsutismo e l’acne. Inoltre, interventi estetici come l’epilazione laser possono aiutare a gestire i sintomi visibili.

In questi casi è importante adottare un approccio multidisciplinare, che includa dermatologi, endocrinologi e supporto psicologico, per migliorare la qualità della vita delle pazienti.

La controversia sui valori di testosterone

Il dibattito intorno alla partecipazione di Khelif alle competizioni olimpiche è stato acceso da preoccupazioni riguardanti i suoi livelli di testosterone.

Nonostante i livelli di testosterone della pugile siano elevati, questi rientrano nei limiti accettabili per la competizione sportiva.

Inoltre, è importante considerare non solo il valore assoluto del testosterone, ma anche il rapporto con la proteina di trasporto (SHBG), poiché solo il testosterone libero è biodisponibile e può influire sulle prestazioni atletiche.

Il caso Khelif ha suscitato numerose polemiche e strumentalizzazioni, soprattutto sui social media e nella stampa.

Alcuni hanno sollevato dubbi sulla sua idoneità a competere con altre donne, mentre altri hanno difeso il suo diritto a partecipare alle competizioni.

Questa controversia evidenzia la complessità delle questioni legate al genere e alla medicina nello sport, sollevando domande su come le organizzazioni sportive dovrebbero gestire casi simili in futuro.

Il caso di Imane Khelif invita a riflettere sulle implicazioni mediche ed etiche dell’iperandrogenismo nello sport. Da un lato, c’è la necessità di garantire un campo di gioco equo per tutte le atlete, dall’altro, è fondamentale rispettare i diritti individuali degli sportivi affetti da condizioni mediche particolari.

La comunità scientifica e le organizzazioni sportive devono lavorare insieme per sviluppare linee guida che bilancino questi due aspetti, evitando discriminazioni e garantendo la partecipazione inclusiva di tutti gli atleti.

Il caso di Imane Khelif rappresenta un esempio significativo delle sfide che lo sport moderno deve affrontare in termini di inclusività ed equità, richiedendo un approccio basato su evidenze scientifiche e considerazioni etiche equilibrate.

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