Il Lipedema, erroneamente classificato come malattia rara, è una patologia genetica e infiammatoria che necessita di maggiore consapevolezza e strategie mirate.
Endometriosi, si apre una speranza per una cura
L’endometriosi è una malattia ginecologica infiammatoria e cronica. Colpisce quasi una donna su dieci e può avere molte ripercussioni sulla vita quotidiana.
Purtroppo, al momento, non esiste una cura definitiva. Le principali soluzioni sono, quindi, il blocco di alcuni ormoni, chiamati estrogeni, o la chirurgia.
C’è, però, una speranza: i ricercatori delle università di Edimburgo (Scozia), Aberdeen (Scozia) e Birmingham (Inghilterra) condurranno una sperimentazione clinica per studiare l’efficacia di un potenziale nuovo trattamento.
Com’è composto questo farmaco?
Questo studio sarà condotto grazie a una partnership tra l’ente di beneficenza Wellbeing of Women e il governo scozzese che dà i finanziamenti. In un comunicato stampa, gli scienziati hanno spiegato che la sperimentazione clinica, denominata EPIC2, avrà inizio il prossimo autunno con un centinaio di donne affette da endometriosi.
Per dodici settimane, metà delle pazienti riceveranno il dicloroacetato, un composto già utilizzato per combattere alcuni tumori e alcuni disturbi metabolici nei bambini, mentre alle altre sarà somministrato un placebo.
Un lavoro precedente, svolto dai ricercatori dell’Università di Edimburgo, aveva già dimostrato gli effetti benefici di questo farmaco sull’endometriosi. Gli studiosi, in quell’occasione, hanno scoperto che le cellule responsabili della malattia generavano “quantità maggiori” di lattato, una sostanza prodotta dal nostro organismo in caso di mancanza di ossigeno. “Ciò crea un ambiente favorevole allo sviluppo e alla crescita dell’endometriosi”, hanno spiegato gli scienziati.
Così la decisione di sperimentare il dicloroacetato. E i risultati sono stati evidenti: non solo la produzione di lattato era tornata a “livelli normali”, ma anche la dimensione delle lesioni endometriosiche era diminuita. “La ricerca che abbiamo svolto finora mostra che il dicloroacetato può fare un’enorme differenza”, ha dichiarato la coordinatrice dello studio, la dott.ssa Lucy Whitaker.
La sperimentazione clinica EPIC2 consentirà, quindi, ai ricercatori di definire la “dose ottimale” di dicloroacetato da iniettare, in termini di riduzione della sintomatologia dolorosa e di minimizzazione dei potenziali effetti collaterali. Se i test saranno conclusivi, questo farmaco potrebbe diventare il “primo trattamento non ormonale e non chirurgico” per l’endometriosi.
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