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Crisi di rabbia nei bambini: cosa fare e come prevenirle

Le crisi di rabbia in alcuni bambini sono molto frequenti e, talvolta, sembrano davvero interminabili. Quali sono le motivazioni? È possibile prevenire le esplosioni d’ira dei piùpiccoli? Come intervenire e calmare il bambino?

Ecco alcuni consigli utili da tenere a mente

Crisi di rabbia, perché molti bambini tendono ad averle?

I bambini hanno spesso crisi di rabbia perché vogliono affermare i propri desideri e faticano a fare una distinzione tra i desideri e la realizzazione degli stessi. Tutta l’educazione che si dà ai piccoli è una limitazione di questi desideri. I bambini si sentono dunque e una possibilità per loro di sentirsi contenuti. Ed è proprio questo contenimento saldo e sicuro che permette loro pian piano di rinunciare alla realizzazione immediata dei desideri e di differirli nel tempo.

I genitori non devono temere il fatto che il bambino non sia contento o compiacente. Il segreto di una corretta educazione sta nel fatto che il genitore non deve avere paura di non accontentare il figlio.

Capita spesso che i genitori di oggi abbiano paura di rendere i loro figli e dicono “no” poco convinti e insicuri e vedere piangere il proprio bambino provoca in loro un senso di frustrazione e inadeguatezza.

Meccanismi psicologici che scatenano le crisi

I bambini spesso si trovano a vivere crisi di rabbia perché non riescono a contenere i loro desideri, e ciò avviene poiché in passato i loro genitori si sono spaventati nel vederli soffrire quando dovevano rinunciare a qualcosa.

Alcuni non si sentono al sicuro e urlano sperando che i genitori possano accorrere a rassicurarli. Del resto, la rassicurazione sta alla base della fiducia dei piccoli. Se i bambini hanno fiducia in mamma e papà allora ascolteranno e obbedirano per amore, perché saranno contenti di sentirsi gratificati.

Molti genitori accontentano i figli per evitargli la sofferenza e quando perdono la pazienza assumono un atteggiamento rabbioso e punitivo e fanno sentire il bambino ancora più insicuro. Il piccolo sarà così indotto ad alzare il tiro e ad urlare e piangere.

Molto dipende anche dal carattere ci sono bambini più pacifici e altri che manifestano una maggiore opposizione ed esuberanza. Sono proprio questi ad avere bisogno di una maggiore vicinanza fisica.

Nel momento della crisi allora sarà necessario andare loro vicino e stringerli forte. Bisogna dunque dire di “no” prima di arrabbiarsi, in modo severo, ma giusto.

Quale atteggiamento devono assumere i genitori?

I bambini devono poter comprendere che alla rabbia non si reagisce con altra rabbia, ma cercando di tranquillizzare la propria ansia. Se si è genitori nervosi e agitati e ci si aspetta che i bambini facciano quello che si dice, i figli non potranno mai essere tranquilli

Se il bimbo vive spesso grandi crisi di rabbia, la prima domanda da porsi è qual è il clima familiare in cui vive

Se non si vuole un figlio urlatore i genitori devono imparare essi stessi a non urlare, perché il bambino sarà indotto ad assorbire questo tipo di atteggiamento e urlerà per ottenere ciò che desidera.

Sarà molto meglio mantenere un atteggiamento deciso e sicuro, piuttosto che alzare la voce.

Strategie per prevenire o contrastare le crisi di rabbia

Per prevenire le crisi di rabbia è indispensabile instaurare un dialogo con il bambino, attuando il contenimento con calma e decisione, in modo che il piccolo non andrà in confusione e capirà che la decisione è netta e irrevocabile.

Le punizioni severe non sono utili. L’aspetto più importante sta nel comprendere il limite, il confine stabilito dai genitori. Se il bambino si comporta male è più efficace una frase di questo tipo: “Adesso sono dispiaciuto perché ti sei comportato così, per un po’ non ti parlo, non ti ascolto e non gioco”.

Per porre fine alle crisi di rabbia si possono però adottare alcune semplici strategie. Quando i bimbi hanno le crisi di rabbia bisogna prenderli in braccio, mettendo in atto il contenimento. È importante comprendere il dolore, ma non accontentare il bambino su ogni cosa. Un’altra strategia utile consiste nel distrarlo, cambiando scenario, dedicandosi a lui.

Non bisogna, infine, avere paura. È necessario piuttosto pensare che ha bisogno di sentire che noi ci siamo, siamo sicuri e coerenti.

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