La conduttrice di ‘È sempre mezzogiorno’ in questi giorni ha rivelato ai suoi fan su Instagram di essersi sottoposta a un delicato intervento di ovariectomia presso l’“Ifo Regina Elena San Gallicano” di Roma.
Antonella Clerici ha raccontato come sia andata dal ginecologo per fare controllare una semplice cisti ovarica e come da quel momento si sia scatenato un vero e proprio “tsunami” con tanto di risonanza, ricovero e rimozione delle ovaie. La presentatrice ha reso pubblica la sua esperienza per ribadire l’importanza della prevenzione e ha ringraziato i medici e gli infermieri che le sono stati vicini in questi giorni.
Ma che cos’è e a cosa serve? Scopriamolo insieme.
L’ovariectomia è una procedura chirurgica che comporta la rimozione di una o entrambe le ovaie. Le ovaie sono organi riproduttivi femminili situati nel bacino che producono ovuli e ormoni come estrogeni e progesterone.
Questo intervento può essere necessario per diverse ragioni mediche e ha varie conseguenze sul corpo e sulla vita delle donne.
Quando viene rimossa una sola ovaia, si parla di ovariectomia monolaterale; questa procedura può essere necessaria in presenza di condizioni come cisti ovariche, tumori benigni o maligni su un’unica ovaia, o torsione ovarica di una sola ovaia.
L’ovariectomia bilaterale, invece, implica la rimozione di entrambe le ovaie ed è spesso indicata in situazioni più gravi, come tumori maligni bilaterali, endometriosi grave, o come misura preventiva per ridurre il rischio di cancro ovarico in donne con mutazioni genetiche ad alto rischio, come BRCA1 o BRCA2.
La scelta tra ovariectomia monolaterale e bilaterale dipende dalla patologia di base, dai sintomi della paziente e dagli obiettivi del trattamento.
L’ovariectomia è indicata per il trattamento di diverse patologie ginecologiche. In particolare, spesso l’operazione viene eseguita in caso di tumori alle ovaie, ma i medici possono decidere di ricorrervi anche in presenza di cisti ovariche, gravidanza extrauterina o endometriosi.
Le cause principali che portano all’ovariectomia possono essere suddivise in categorie mediche e preventive:
Le conseguenze dell’ovariectomia variano a seconda se viene rimossa una sola ovaia (ovariectomia unilaterale) o entrambe (ovariectomia bilaterale).
La rimozione di entrambe le ovaie induce una menopausa immediata, nota come menopausa chirurgica. Questo può causare sintomi come vampate di calore, sudorazioni notturne, secchezza vaginale e cambiamenti dell’umore.
La rimozione delle ovaie porta alla perdita permanente della fertilità. Questo è particolarmente significativo per le donne in età fertile che desiderano avere figli.
La perdita di produzione di estrogeni e progesterone può influire sulla salute ossea, aumentando il rischio di osteoporosi, e può influire sulla salute cardiovascolare.
La diminuzione degli estrogeni può aumentare il rischio di malattie cardiache. La perdita di massa ossea è un rischio significativo a causa della diminuzione dei livelli di estrogeni. Alcuni studi suggeriscono che la menopausa precoce indotta chirurgicamente possa influire sulla memoria e sulla funzione cognitiva.
L’ovariectomia può avere un impatto emotivo significativo. La perdita della fertilità e i cambiamenti fisici possono portare a sentimenti di tristezza, ansia o depressione.
Per alcune donne, la rimozione delle ovaie può influenzare la loro percezione di femminilità e sessualità.
La gestione delle conseguenze dell’ovariectomia è fondamentale per mantenere la qualità della vita delle donne.
La TOS può aiutare a mitigare i sintomi della menopausa chirurgica fornendo estrogeni e, in alcuni casi, progesterone. Questa terapia può ridurre il rischio di osteoporosi e migliorare la qualità della vita, ma deve essere attentamente valutata per i potenziali rischi associati, come il cancro al seno e le malattie cardiovascolari.
Per le donne che non possono o non vogliono assumere TOS, ci sono opzioni non ormonali per gestire i sintomi della menopausa, come farmaci per il trattamento delle vampate di calore, antidepressivi e lubrificanti vaginali per la secchezza vaginale.
Può inoltre essere utile l’introduzione di calcio e vitamina D, l’esercizio fisico regolare, il counseling o la terapia per affrontare l’impatto emotivo e psicologico dell’ovariectomia.
Gruppi di supporto possono fornire un ambiente dove condividere esperienze e ricevere supporto da altre donne che hanno vissuto situazioni simili.
Dopo l’ovariectomia, è importante un monitoraggio regolare con il proprio medico per valutare la salute ossea, cardiovascolare e generale. Gli esami di routine possono includere densitometria ossea, controlli cardiovascolari e monitoraggio dei livelli ormonali.
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