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Quando il cancro colpisce un caro: cosa dire (e cosa no)
Amici, colleghi, parenti… Quando il cancro colpisce una persona cara, non sempre sappiamo come reagire, come trovare le parole giuste. Chiedere se va tutto bene? Sappiamo già che non è così. Fare finta di niente? Non è la soluzione. Il cancro è un argomento delicato, sconvolgente, ancora tabù in alcune famiglie, e non è facile iniziare una conversazione o indirizzarla nella giusta direzione.
Non ignorare l’elefante nella stanza
A meno che il vostro caro non vi chieda espressamente di evitare l’argomento, è importante parlare del cancro. Sia per il malato che per chi gli sta intorno, e quindi anche per voi, anche se le frasi si confondono e qualche gaffe si insinua nelle conversazioni. Se non sapete cosa dire, potete semplicemente affermare: “Non ho le parole, ma sono qui e possiamo parlarne quanto vuoi”.
Naturalmente, è anche possibile non dire nulla, ma assicuratevi di dimostrare il vostro sostegno in altri modi: abbracciando la persona malata, portandole dei piccoli piatti pronti, accompagnandola a un appuntamento medico…
Frasi da evitare
Quando viene annunciata la malattia o durante i lunghi mesi di trattamento, ecco alcune frasi da evitare e delle alternative per dimostrare il vostro sostegno.
“Buon anno, e soprattutto buona salute!”
Anche se questa frase fatta nasce da un buon sentimento, può essere percepita male perché la salute resta indipendente dalla nostra volontà. Ma cosa dire per celebrare l’inizio di un nuovo anno a qualcuno che soffre?
Potreste semplicemente augurare all’altro “un buon anno” o augurargli di raggiungere i suoi obiettivi o realizzare i suoi sogni, se sapete che ne ha. Se lo desiderate, concludete la vostra frase con qualche parola gentile come “Prenditi cura di te”, per dimostrare la vostra empatia.
“Non muoverti, lo faccio io”
Nonostante la malattia, è importante che il vostro caro possa avere una vita il più normale possibile. Per evitare di riportarlo alla sua condizione di malato e di dargli la sensazione di essere inutile, lasciatelo svolgere i suoi compiti, se se la sente. Niente vi impedisce di dargli una mano in seguito.
È meglio dire: “Vuoi sparecchiare tu? Se ti senti stanco, non esitare a dirmelo, lo farò io”.
“Andrà tutto bene”
Ogni persona, ogni organismo è diverso. Anche seguendo un trattamento, nessun risultato è garantito. Questa frase può anche dare l’impressione al vostro caro che stiate banalizzando i suoi sentimenti o che li stiate liquidando.
È meglio dire: “Immagino che non sia facile. Attraverserai sicuramente momenti difficili, alcuni giorni saranno buoni, altri meno, ma io ci sarò in ogni caso”.
“A mio cugino avevano dato 6 settimane…”
“A mio cugino avevano dato 6 settimane, è vissuto ancora 10 anni…”. Un cancro non è l’altro, una persona non è l’altra. Anche se lo scopo di questa frase è (ri)dare speranza, può risultare angosciante. I medici non direbbero la verità?
Per una volta, non diciamo niente, e dimentichiamoci di questo tipo di repliche.
“Perché non sei andato dal medico prima?”
Dopo l’annuncio della malattia, alcuni pezzi del puzzle possono ricomporsi in un batter d’occhio. “È vero che aveva perso peso negli ultimi mesi, che sembrava stanca, che aveva sempre mal di pancia…”. Anche se con il senno di poi ci si rende conto che qualcosa stava succedendo, non c’è bisogno di insistere su questo punto per non aumentare il senso di colpa del malato. Forse il vostro caro non si è fatto visitare prima proprio per paura della diagnosi, è molto comune.
È meglio dire: “Hai fatto quello che potevi, è un bene che tu sia andato dal medico”.
“Conosco qualcuno che…”
Anche se il messaggio che volevate trasmettere è che conoscete la malattia e che siete sinceramente solidali, questa frase può essere difficile da sentire per il malato, perché generalizza, allontana l’argomento dalla sua persona.
È meglio dire: “Conosco qualcuno che ha avuto lo stesso cancro, ma non è la stessa storia, i team medici e i trattamenti sono probabilmente diversi…”.
“Il morale è il 50% della guarigione”
Questa frase vuole essere incoraggiante, ma suona un po’ come una soluzione miracolosa. È perfettamente normale non sentirsi bene in momenti così difficili. Il malato ha il diritto di essere triste, stanco, disperato, arrabbiato, angosciato…
È meglio dire: “È normale avere momenti di sconforto. Se vuoi parlarne, sono qui. Se hai voglia di svagarti, possiamo andare al cinema o al ristorante, ma se preferisci stare tranquillo, va bene lo stesso”.
“Sei forte, combatterai”
Anche se può aiutare a superare situazioni difficili, purtroppo la forza interiore non può guarire tutto e questa frase può far sentire in colpa. Non tutti vedono la malattia come una battaglia e non tutti hanno il famoso “coraggio” di affrontarla a testa alta.
È meglio dire: “Ammiro la tua forza”.
Parole che fanno bene
Il cancro spaventa, non affrontarlo sembra quindi la soluzione più facile, ma non cedete a questa tentazione. Potreste per esempio iniziare con “Non ho parole, ma…”
- Penso a te
- Non sei sola/o
- Puoi contare su di me
- Sono qui per te e lo sarò in ogni fase
- Come ti senti?
- Come posso aiutarti?
- Posso passare a pulire/portarti qualcosa da mangiare/farti compagnia?
- Se hai voglia di parlare, sono qui. Altrimenti, sono qui lo stesso.
- Ti voglio bene
Fonte: Femmes d’aujourd’hui.
Foto: Depositphotos.