Ammettiamolo: ci sono giorni in cui non possiamo fare a meno di guardarci allo specchio e vedere riflessa l’immagine di una persona bellissima e piena di fiducia in se stessa, carica e pronta ad affrontare la giornata. Ci sono altri giorni, invece, in cui non facciamo altro che notare un centinaio di cose che odiamo del nostro aspetto. In un istante la nostra giornata sarà rovinata.
Se ti è capitato di vivere questa esperienza non dovresti assolutamente sentirti in colpa. Siamo tutti il frutto di una società che ha in qualche modo condizionato ciò che è ritenuto bello, attraente e quindi commerciabile.
Per secoli, le persone, specialmente le donne, hanno lottato con il proprio aspetto e l’accettazione di sé. Nella società contemporanea ha visto fiorire disordini alimentari e si è diffuso l’uso distorto della chirurgia plastica e metodi cancerogeni di sbiancamento della pelle per adattarsi a inarrivabili standard di bellezza.
Quasi due decenni fa, è nato un movimento che sfida i canoni di bellezza irrealistici e incoraggia le persone ad amare il proprio corpo: il movimento della “Body Positivity” (Positività del corpo). Questo movimento ha rapidamente guadagnato terreno, con marchi e linee di moda che hanno iniziato a rappresentare finalmente tipi di corpo differenti a partire dalle stesse pubblicità.
Con una maggiore rappresentazione dell’inclusività nei media mainstream, le persone comuni, i cui tipi di corpo erano fino a quel momento stati esclusi dalla telecamera, hanno iniziato a sentirsi più sicure nel celebrare i loro corpi sui social media e nella vita reale.
Ma con la crescita di questo movimento sono sorti anche effetti collaterali indesiderati. Alcune persone hanno cominciato a chiedersi se le loro curve fossero della misura giusta, o perché le modelle plus-size nelle pubblicità di lingerie in TV non mostravano cellulite o smagliature. Altre si sentivano semplicemente in colpa per non riuscire ad amare i propri corpi come il movimento incoraggiava.
È nato così il movimento della “Body Neutrality” (Neutralità del Corpo” che ha spostato il focus dalla valutazione estetica del corpo verso una prospettiva più equilibrata e accettante, verso la sua funzionalità.
In parole povere, si tratta di apprezzare il proprio corpo per ciò che permette di fare, piuttosto che per il suo aspetto. Puoi muoverti, stringere la mano a qualcuno, abbracciare le persone care, viaggiare per scoprire nuovi luoghi e culture? Se rispondi di sì a una di queste domande, sei a posto!
A differenza del suo precedente movimento, il movimento della neutralità corporea non ti chiede di amare il tuo corpo a prescindere. Riconosce che ci saranno giorni in cui ti sentirai insoddisfatto riguardo al tuo aspetto e giorni in cui ti sentirai alla grande e va bene così. Hai comunque un corpo in grado di svolgere alcune o la maggior parte delle funzioni per cui è stato progettato. Essenzialmente, il messaggio è che essere ambivalenti riguardo al proprio aspetto in certi giorni è sano e normale.
La cantante Lizzo, nota per il suo approccio più realistico al rapporto con il proprio corpo, ha recentemente criticato il movimento della positività corporea, definendolo un modo trendy per “celebrare ragazze medie e magre e persone che occasionalmente hanno dei rotolini”. Lizzo ha accusato il movimento di promuovere una forma di tossicità nel modo in cui le persone si relazionano ai loro corpi. Lizzo ha così dichiarato in proposito: “Le persone grasse continuano a subire le conseguenze di questo movimento… si continua a parlare di noi, a fare meme, a vergognarci”.
Anche altre celebrità, come Jameela Jamil della serie “The Good Place”, stanno esprimendo il loro sostegno alla neutralità corporea, invece di sentirsi costantemente come se dovessero amare e celebrare il proprio corpo. In un’intervista del 2019, Jamil ha dichiarato: “Non penso mai al mio corpo… Immaginate di non pensare al vostro corpo. Non lo odiate. Non lo ami. Sei solo una testa fluttuante. Sono una testa fluttuante che vaga per il mondo.”
Questo movimento sta lentamente ma costantemente entrando nei media mainstream e sui social media e nella mente di coloro che cercano di instaurare un rapporto sano con il proprio corpo. Fare esercizio, mangiare sano e altre pratiche di cura personale dovrebbero essere orientate verso la cura e il mantenimento di questo “veicolo”, piuttosto che al suo abbellimento.
Quindi, la prossima volta che il riflesso nello specchio ti fa sentire meno sicuro di te, prova a concentrarti su ciò che il tuo corpo può fare piuttosto che su come appare.
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