Bimbi schizzinosi a tavola? Che cos’è la neofobia alimentare e come affrontarla
La neofobia alimentare è una condizione che colpisce molte persone, soprattutto bambini, e si manifesta principalmente con una forte avversione o rifiuto a provare nuovi cibi.
Si tratta il più delle volte di un comportamento naturale e spesso temporaneo, ma può causare problemi di vario tipo se non viene affrontato correttamente.
In questo articolo, esploreremo che cos’è la neofobia alimentare, le sue cause e le strategie per gestirla.
Cos’è la neofobia alimentare?
La neofobia alimentare è una forma di riluttanza o paura a provare cibi nuovi o diversi. Questa condizione è comune nei bambini di età compresa tra i 2 e i 6 anni, ma può anche persistere fino all’età adulta. In alcuni casi, la neofobia alimentare può essere così grave da limitare notevolmente la varietà della dieta, portando a carenze nutrizionali e problemi di salute.
Cause della neofobia alimentare
La neofobia alimentare può avere diverse cause, tra cui:
Istinti evolutivi: alcuni esperti ritengono che la neofobia alimentare sia una risposta evolutiva, progettata per proteggere i bambini dal consumo di cibi potenzialmente pericolosi. La cautela nel provare nuovi alimenti potrebbe, dunque, essere uno strumento di difesa del nostro organismo che impedisce ai bambini di ingerire eventuali cibi tossici;
Esperienze negative: se un bambino ha avuto esperienze negative legate al cibo, come soffocamento o disturbi gastrointestinali, potrebbe sviluppare una neofobia alimentare come meccanismo di protezione;
Ansia e stress: situazioni di stress o ansia possono aumentare la resistenza del bambino verso l’ingestione di nuovi cibi;
Fattori ambientali e familiari: la cultura familiare e le abitudini alimentari possono giocare un ruolo significativo nella neofobia. Se i genitori hanno una dieta monotona o mostrano un atteggiamento negativo verso nuovi cibi, i bambini potrebbero imitarli.
Come affrontare la neofobia alimentare
Affrontare la neofobia alimentare richiede pazienza, costanza e un approccio positivo. Ecco alcune strategie che possono aiutare:
Esempio positivo: i bambini imparano osservando i genitori e i familiari. Dimostrare apertura verso nuovi cibi e adottare un atteggiamento positivo verso l’alimentazione può incoraggiare i bambini a fare lo stesso;
Introduzione graduale: introdurre nuovi cibi lentamente e in piccole quantità può essere meno intimidatorio per i bambini. Provare a combinare cibi nuovi con quelli che sono già familiari può aiutare a ridurre la resistenza;
Coinvolgimento dei bambini: coinvolgere i bambini nella preparazione dei pasti può aumentare la loro curiosità verso il cibo. Lasciarli scegliere ingredienti o partecipare alla cucina può rendere l’esperienza più divertente e meno stressante;
Evitare pressioni e punizioni: forzare i bambini a mangiare o punirli per il loro rifiuto può aumentare la resistenza e peggiorare la neofobia alimentare. L’approccio dovrebbe essere sempre gentile e paziente;
Esplorare vari contesti: portare i bambini in contesti diversi, come ristoranti o pic-nic, può offrire loro l’opportunità di vedere altri bambini che mangiano vari tipi di cibo, incoraggiando così l’esplorazione;
Supporto professionale: se la neofobia alimentare è grave e sta causando problemi significativi, è consigliabile cercare il supporto di un pediatra, un nutrizionista o uno psicologo specializzato. Questi professionisti possono offrire strategie personalizzate e supporto continuo.
La neofobia alimentare è una condizione comune, ma affrontabile. Con un approccio positivo, graduale e coinvolgente, è possibile aiutare i bambini a sviluppare un atteggiamento più aperto verso il cibo. Ricordate che ogni bambino è unico e potrebbe richiedere tempo per superare questa fase, ma con pazienza e un supporto adeguato, è possibile raggiungere un’alimentazione più equilibrata e varia.