Il Radon è un nemico silenzioso assolutamente da conoscere. Si tratta di un gas radioattivo naturale che nasce dalla decomposizione di metalli come l’uranio e il radio nelle rocce e nel terreno.
Questo gas, nonostante sia invisibile, inodore e insapore, costituisce una delle principali minacce per la nostra salute umana.
Il Radon è infatti la seconda principale causa di cancro ai polmoni dopo il fumo.
La rilevazione del gas Radon richiede test specifici poiché è impercettibile ai sensi umani. Questo gas può infiltrarsi nelle abitazioni e negli ambienti chiusi attraverso fessure nei pavimenti, pareti, scantinati e spazi attorno alle tubature.
Secondo degli studi pubblicati su “Neurology”, una rivista autorevole dell’American Academy of Neurology, l’esposizione al Radon è correlata a un aumento del rischio di ictus.
Un primo studio ha coinvolto quasi 160.000 donne con età media di 63 anni senza precedenti di ictus, seguite per 13 anni e suddivise in 3 diversi gruppi, a seconda dei livelli di esposizione al Radon.
I ricercatori, tenendo conto anche di variabili come il fumo di sigaretta, l’ipertensione e il diabete, hanno scoperto che il gruppo con la più alta esposizione al radon presentava un rischio di ictus che aumentava del 14% rispetto al gruppo meno esposto.
Per il secondo studio, invece, è stata prese in esame una condizione che si sviluppa quando alcune cellule staminali ematopoietiche subiscono mutazioni genetiche, coinvolgendo più di 10.000 partecipanti di sesso femminile con età media pari a 67 anni: la metà ha avuto ictus oppure problemi legati a coaguli di sangue.
In Italia, l’Istituto Superiore della Sanità segnala che il Radon presente negli edifici proviene principalmente dal suolo e in misura minore dai materiali da costruzione, oltre che dall’acqua dei pozzi. L’esposizione al Radon aumenta il rischio di sviluppare tumori polmonari, con il fumo di sigaretta che aggrava ulteriormente questa pericolosa condizione.
Le regioni con le concentrazioni più elevate di Radon nel nostro Paese includono il Lazio, la Lombardia e la Campania, seguite dalla Provincia Autonoma di Bolzano e dal Piemonte. Anche nelle zone vulcaniche, i materiali da costruzione possono influenzare la concentrazione del Radon all’interno degli edifici.
Secondo i dati del Piano Nazionale del Ministero della Salute, l’incidenza di tumori polmonari attribuibili al Radon varia dal 16% nel Lazio al 10% in Piemonte e nella Provincia Autonoma di Bolzano. Queste cifre indicano la vastità del problema e sottolineano l’importanza di monitorare e gestire attentamente l’esposizione al Radon per proteggere la salute pubblica.
Il Radon rappresenta una minaccia insidiosa che richiede una consapevolezza diffusa e azioni preventive. Con la sua capacità di infiltrarsi negli ambienti chiusi e causare gravi problemi di salute, è essenziale adottare misure di rilevamento e mitigazione per proteggere se stessi e gli altri dai pericoli del Radon.
È consigliabile condurre regolarmente test di rilevamento del radon all’interno delle abitazioni e degli ambienti chiusi, specialmente nelle zone ad alto rischio. In caso di concentrazioni elevate, è importante implementare sistemi di ventilazione adeguati e sigillare eventuali fessure o crepe attraverso cui il gas potrebbe infiltrarsi.
Inoltre, limitare l’esposizione al fumo di sigaretta può ridurre ulteriormente il rischio di sviluppare problemi di salute correlati al radon.
L’informazione e la sensibilizzazione sulla questione sono altrettanto cruciali, poiché una maggiore consapevolezza può spingere le persone a prendere misure preventive e ad adottare comportamenti che riducano l’esposizione al radon, garantendo così una migliore protezione della salute.
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