A Budapest è stato approvato un disegno di legge dal Parlamento altamente restrittivo per le famiglie gay e LGBDT+: nel paese governato da Orbàn, viene impedito di fatto alle coppie omosessuali o trasgender sia di adottare che di crescere figli. Dunque i diritti civili sono sempre più annullati. Così i bambini dovranno avere un “padre maschio e una madre femmina”.
Ma non è finita qui: contemporaneamente è stato introdotto un emendamento alla Costituzione che limita il matrimonio all’unione tra un uomo e una donna dichiarando che «il fondamento della famiglia è il matrimonio e il rapporto genitore-figlio. La madre è una donna, il padre è un uomo». È riportato così da IoDonna.
L’emendamento inoltre introduce proprio nella Costituzione il concetto di “genere”, cioè definisce il sesso di appartenenza soltanto come quello di nascita.
Quindi: soltanto le coppie sposate composte da un uomo e una donna, visto che il matrimonio fra le persone dello stesso sesso in Ungheria non esiste, anche se sono riconosciute alcune forme di unioni civili, potranno adottare.
«Il nostro obiettivo è proteggere i bambini, non discriminare gruppi», ha assicurato la ministra della Giustizia, Judit Varga.
Ma Amnesty international e le Ong per i diritti civili parlano invece di “giornata nera” per la gender equality e lo Stato di diritto, perché si tratta di misure “discriminatorie, omofobiche e transfobiche”, che costituiscono un nuovo attacco contro le persone Lgbti, poiché la riforma costituzionale limita i diritti già esili di quella comunità».
Prima dell’approvazione della nuova legge alle coppie omosessuali non era stato negato il diritto di adottare figli in Ungheria, utilizzando le possibilità concesse alle persone single.
Il nuovo provvedimento, però, incentrando la famiglia sui ruoli di “padre-madre” e consentendo solo a questi le adozioni, ha ristretto fortemente questa possibilità. Ora però dovrà essere approvata dal ministero per la Famiglia, che attualmente è guidato dalla conservatrice Katalin Novák.
Secondo le associazioni LGBT+ significa in pratica che sarà praticamente impossibile per una coppia omosessuale avere l’approvazione del ministero, visto che per concederla verranno condotte indagini su chi ha richiesto l’adozione e i criteri per concederla saranno quelli espressi in termini di principio dalla nuova legge inserita nella Costituzione ungherese.
Lo scorso maggio il parlamento ungherese aveva approvato un’altra legge che impediva di cambiare l’indicazione del genere all’anagrafe e sui propri documenti: la legge, di fatto, metteva fine al riconoscimento legale delle persone transgender e intersessuali, cioè quelle i cui cromosomi sessuali, i genitali o i caratteri sessuali secondari non sono definibili come esclusivamente maschili o femminili.