Paolo Brosio si è pronunciato dopo quanto è stato detto da Papa Francesco riguardo alla castità prima del matrimonio. “Chi è cattolico non può fare come gli pare e piace, Dio ci chiede delle cose e la Chiesa fa da tramite tra noi e Dio, poi uno se non condivide le cose che dice il Papa può fare quello che vuole ma non dica che è cattolico”. Lo dice il giornalista all’Adnkronos. “Siamo tutti peccatori anche io ho ceduto al peccato. Io non vengo dal mondo della Chiesa perciò è ovvio che ho difficoltà ad attuare quello che dice il Papa ho sempre cercato di coinvolgere le mie fidanzate verso un cammino di fede. Poi ovvio che non ci sono sempre riuscito”.
“Anche con la mia ultima compagna (Maria Laura De Vitis, ora all’Isola dei Famosi) abbiamo inizialmente intrapreso un percorso di fede. Poi lei non ce l’ha fatta perché era arrabbiata con Dio per la perdita del padre avvenuta quando aveva appena 8 anni perciò non è stato facile”.
Tornando all’invito del Papa, Brosio prosegue. “Se due giovani si amano veramente e sono in procinto di sposarsi e si lasciano andare una volta si possono andare a confessare con la loro guida spirituale. Quando ami veramente qualcuno accetti dei sacrifici. Il Papa deve dare delle linee guida e ci premia in base al sacrifico che facciamo e non al risultato, quel sacrificio che ci porta alla salvezza”.
Niente sesso prima del matrimonio per i fidanzati. Il documento vaticano propone gli “Itinerari Catecumenali per la vita matrimoniale” la castità.
“La castità insegna ai nubendi i tempi e i modi dell’amore vero, delicato e generoso, e prepara all’autentico dono di sé da vivere poi per tutta la vita nel matrimonio. La tiepidezza, qualsiasi forma di relativismo, o un eccessivo rispetto al momento di proporlo, sarebbero una mancanza di fedeltà al Vangelo e anche una mancanza di amore della Chiesa verso i giovani stessi. Comprendere le situazioni eccezionali non implica mai nascondere la luce dell’ideale più pieno né proporre meno di quanto Gesù offre all’essere umano.
Oggi, più importante di una pastorale dei fallimenti è lo sforzo pastorale per consolidare i matrimoni e così prevenire le rotture”, si legge nel documento.
“Anche nel caso in cui ci si trovasse a parlare “a coppie conviventi non è mai inutile parlare della virtù della castità. Tale virtù insegna ad ogni battezzato, in ogni condizione di vita, il retto uso della propria sessualità. Per questo, anche nella vita da sposati, è di somma utilità. Da coniugi, infatti, emerge in modo ancora più evidente, l’importanza di quei valori e di quelle attenzioni che la virtù della castità insegna. Il rispetto dell’altro, la premura di non sottometterlo mai ai propri desideri, la pazienza e la delicatezza con il coniuge nei momenti di difficoltà, fisica e spirituale. La fortezza e l’auto-dominio necessari nei tempi di assenza o di malattia di uno dei coniugi. L’esperienza degli sposi cristiani sarà importante per spiegare l’importanza di questa virtù all’interno del matrimonio e della famiglia”.