Luce si racconta: “Per denunciare una violenza non bastano dodici mesi”
“Sono qui per una legge ingiusta e per un’educazione sbagliata”. È l’appello di Luce, 23 anni. Attraverso il suo profilo Instagram lancia un messaggio notevolmente forte per le vittime di stupro. “La legge dei sei mesi”, s’intitola così.
Non si sofferma sulle dinamiche dell’accaduto, ma quanto questo tragico evento abbia influito su di lei e come la sua mente abbia cercato invano di proteggerla rimuovendo ricordi. Purtroppo per quanto ci si possa difendere da tali brutture, quando si verificano sono laceranti e si ripropongono giorno dopo giorno.
“Che ci vuoi fare, il mondo va così. È un’ingiustizia”
Luce racconta che all’epoca vigeva una legge che garantiva unicamente 6 mesi per denunciare uno stupro. Allo scadere di quel periodo, “si va avanti”. Ma esattamente quanti passi si riescono a fare, senza il rischio di ripiombare nella fragilità più angosciante?
Ogni volta che tornava in mente, l’incubo si riproponeva incessantemente. “Nella mia ferita avevo messo la colla vinilica. Ma si è infettata. Le ferite hanno bisogno di tempo prima di rimarginarsi”. È un tempo che non può e non deve essere quantificato.
“Mi è bastato il coraggio di una sola persona”
“Ho visto il video di una ragazza che denunciava pubblicamente il suo stupratore. Cambiando la narrativa si riappropriava del suo trauma”. Alla ventitreenne è bastato il coraggio di una sola persona perché rielaborasse quanto accaduto. Nessuno è davvero mai pronto al dolore e le ferite necessitano di tempo.
“Denunciare è come andare in guerra”, afferma con fermezza. Ritiene, com’è giusto che sia, che dire a gran voce di essere stata stuprata è un atto di coraggio e di forza indicibile. Necessita di strumenti che si acquisiscono giorno dopo giorno.
Prolungato il tempo della legge
Nell’ultima parte del video, ella fa riferimento ad una legge che entra in vigore nel 2019 che prolunga il tempo per sporgere denuncia: 12 mesi. “Il mio latte di soia ha una scadenza più lunga”.
Luce è indignata di fronte ad uno stato che “non ha intenzione di proteggere le vittime di violenza”. Si scaglia contro una legge con cui “ogni giorno scegliete di silenziare le vittime di violenza”.
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