Dibattito sui vaccini in Italia: cosa c’è da sapere?
Partiamo dicendo che ci sono almeno tre passaggi fondamentali delle modifiche legislative in materia di vaccini in Italia e sono:
1) I vaccini in Italia sono stati obbligatori fino al 1999, anno in cui hanno smesso di esserlo in quanto era stata raggiunta una copertura vaccinale ottima; per la precisione dagli anni ’70 fino al 1999, in Italia, i vaccini obbligatori per essere ammessi a scuola erano quattro:
- antidifterica
- antitetanica
- antipoliomelite
- anti epatite virale B
2) Nel 2017, per via del riaffacciarsi di vecchie malattie ormai debellate come morbillo, tetano e tubercolosi, i vaccini sono tornati ad essere obbligatori con il Decreto Vaccini del Ministro Lorenzin (insieme anche ad alcuni altri). A causa di svariati fattori sociali si è infatti verificato un calo delle vaccinazioni, tanto che il vecchio Governo Renzi e il Ministro della Salute Lorenzin hanno messo a punto un Decreto Vaccini atto a limitare la diffusione di queste malattie infettive nel nostro Paese.
3) A settembre 2018 il nuovo Ministro della Salute Giulia Grillo ha dato obbligatorietà solo al vaccino contro il morbillo.
Vediamo che cosa è accaduto dal 2017 ad oggi in materia di vaccini in Italia.
Cosa prevedeva il Decreto Vaccini del Ministro Lorenzin?
Nel 2017, per i minori di età compresa tra 0 e 16 anni e per i minori stranieri non accompagnati, sono rese obbligatorie e gratuite – in base alle specifiche indicazioni del Calendario Vaccinale Nazionale relativo a ciascuna coorte di nascita – le seguenti vaccinazioni:
- anti-poliomielitica
- anti-difterica
- anti-tetanica
- anti-epatite B
- anti-pertosse
- anti-Haemophilus influenzae tipo b
- anti-morbillo
- anti-rosolia
- anti-parotite
- anti-varicella
Con il Decreto Lorenzin, perciò, sono stati resi obbligatori anche il vaccino contro la meningite, il vaccino contro la varicella e il vaccino contro il morbillo. L’obbligatorietà per le ultime quattro è stata resa soggetta a revisione ogni tre anni in base ai dati epidemiologici e delle coperture vaccinali raggiunte.
A queste 10 vaccinazioni se ne sono aggiunte altre quattro che il decreto prevedeva ad offerta attiva e gratuita, ma senza obbligo, da parte di Regioni e Province autonome, ovvero:
- anti-meningococcica B
- anti-meningococcica C
- anti-pneumococcica
- anti-rotavirus
Nello specifico, le vaccinazioni obbligatorie sono state rese vincolanti per iscrizione ad asili e servizi per infanzia. In questo ultimo anno, inoltre, hanno dovuto vaccinarsi anche gli studenti fino a 16 anni.
Le sanzioni per chi non rispettasse l’obbligo vaccinale sono state decretate da 100 a 500 euro.
Il decreto Milleproroghe e l’autocertificazione vaccini
Il decreto Milleproroghe è una misura adottata dal Governo su tutto il tema scuola, che comprende azioni che riguardano l’alternanza scuola lavoro, la carta del docente, i test Invalsi, e, non per ultimi, i vaccini.
Cosa dice il Milleproroghe sui vaccini?
In definitiva, la legge consentirà l’autocertificazione per l’ammissione a nidi e materne per i dieci vaccini obbligatori introdotti dalla legge Lorenzin, possibile fino al 10 marzo 2019. Anche per il corrente anno scolastico vi sarà quindi la possibilità di sostituire la documentazione attestante l’avvenuta vaccinazione con un’autocertificazione dell’avvenuta vaccinazione da sostituire alla documentazione originale entro il 10 marzo 2019.
Il Ministro Grillo sui vaccini in Italia: obbligo solo per il morbillo
L’ultima parola, quella che di fatto oggi vale, l’ha avuta il Ministro della Salute dell’attuale Governo Conte, Giulia Grillo, dando obbligatorietà di vaccino solo per il morbillo.
Di comune accordo anche con la posizione del Ministro Salvini sui vaccini, il Ministro Grillo ha definito questa misura un “obbligo intelligente”. “Non siamo contro i vaccini, siamo favorevoli. Ma vogliamo che lo strumento dell’obbligo sia utilizzato in maniera intelligente e solo dove è necessario, come si fa anche in altri Paesi” ha dichiarato il Ministro, intendendo che l’obbligo deve essere ancor più severo in zone del Paese in cui ci siano eventualmente dei picchi epidemici.
Dibattito sui vaccini in Italia e avvento del movimento No-vax
Purtroppo, come tutti i farmaci, anche i vaccini possono avere effetti collaterali e generare, anche se raramente, complicanze di vario genere. Inoltre, anche nei vaccini esistono o possono esistere eccipienti, sostanze estranee, nanoparticelle e così via potenzialmente dannose.
Nell’ultimo ventennio, proprio per questo motivo e avendo i vaccini un impatto su bimbi piccolissimi, tra numerosi genitori si è diffusa sempre di più la convinzione che i vaccini possano essere, oltre che inutili, anche dannosi per la salute dei bambini.
Una parte di queste persone ha inoltre sollevato la possibilità di una interazione tra i vaccini e il presentarsi di disturbi dello spettro autistico. L’interazione tra vaccini e autismo, però, non è ad oggi approfondita o confermata da nessun testo scientifico.
Le non evidenze scientifiche, come è noto, non convincono i genitori che rifiutano di vaccinare i propri figli, anzi, crescono nel tempo fino ad aver dato vita ad un grandissimo movimento, il movimento No-vax appunto, il cui termine deriva dall’inglese no-vaxxers, ossia i primi oppositori all’obbligo vaccinale apparsi già nel 1953 in Inghilterra.
In definitiva, dicono i no-vax (movimento di non vaccinazione) “Si impongono vaccini per malattie di cui non esiste l’epidemia o di cui l’epidemia sarebbe innocua“.
All’interno del movimento No-vax sono emerse voci di personaggi noti, appartenenti anche alla politica, diventati ovviamente portavoce della battaglia; tra loro ci sono ad esempio Paola Taverna, Davide Barillari ed altri. Vediamo quali sono le loro posizioni.
Paola Taverna e i vaccini
Esponente del Movimento 5 Stelle, Paola Taverna si schiera contro i vaccini in Italia resi obbligatori e propone anche un disegno di legge. Fa notare come nelle vecchie generazioni morbillo, varicella e rosolia fossero malattie che i genitori cercavano di far contrarre ai bambini proprio al fine di immunizzarli, a ragione del fatto che erano malattie fondamentalmente innocue e non mortali. Dopo un dibattito molto lungo, durato addirittura anni, oggi la Taverna dichiara di aver chiuso con l’argomento e che “non parlerà più di vaccini”.
Davide Barillari e i vaccini
Esponente del Movimento 5 Stelle, Davide Barillari esprimeva posizioni contrarie ai vaccini. In un tweet, Barillari si chiede “Perché lo Stato mi obbliga a fare le vaccinazioni, ma invece non mi obbliga a mangiare sano, a fare prevenzione con uno stile di vita equilibrato, a fare attività fisica e sociale?“. Secondo Barillari, infatti, le vaccinazioni servono solo in caso di “emergenza epidemiologica”. Uno stile di vita sano invece, un’alimentazione equilibrata che miri a rinforzare il sistema immunitario e misure che promulghino igiene e prevenzione delle infezioni nei luoghi scolastici sarebbero sufficienti ad evitare di contrarre le varie malattie esantematiche.
Il dibattito social a sostegno dei vaccini
Come tutti sappiamo, il dibattito sui vaccini in Italia si è sviluppato in larghissima parte proprio sui social network. All’interno del dibattito, oltre che le voci di Paola Taverna e dei sostenitori della teoria no-vax, ci sono ovviamente quelle di sostenitori dei vaccini. I medici e gli appartentenenti alla Comunità Scientifica si sono scagliati contro i No-Vax e a difesa della vaccinazione come atto di prevenzione che protegge la saluti di tutti.
Tra questi c’è il virologo Roberto Burioni, la cui posizione sui vaccini è chiara, su Facebook e non solo. Ha infatti di recente pubblicato l’Instabook La congiura dei somari, mettendo in luce con ironia le sciocchezze (pericolose) che si dicono attorno all’argomento.
Tra le sue clamorose affermazioni ricordiamo che al ministro Salvini ha detto: “i vaccini proteggono lei i suoi figli e i suoi elettori”.
Dopo essersi scagliato contro gli emendamenti M5S-Lega al decreto milleproroghe, il professore di Microbiologia e Virologia presso l’Università “Vita-salute” del San Raffaele di Milano ha attaccato direttamente tramite Twitter il ministro della Salute Giulia Grillo, alla cui frase sui vaccini che sono “un obbligo flessibile nel tempo e nello spazio”, Burioni ha risposto:
“Ma lei, ministro, è un medico o una poetessa? Smetta di dire circonvolute nullità e faccia ritirare questo vergognoso emendamento o passerà alla storia, e al primo morto di morbillo sarà giustamente sbranata dall’opinione pubblica“.
Burioni ha pubblicato nell’ottobre 2016 il saggio Il vaccino non è un’opinione per smontare la tesi antivacciniste.
Il caso della denuncia Codacons sui vaccini
A marzo di quest’anno il Codacons ha presentato formale denuncia contro ASL che avrebbero diffuso dati sensibili su bambini non vaccinati. I direttori delle ASL che diffondono dati sui bambini non sottoposti a vaccinazioni dovranno essere indagati per Abuso d’Ufficio.
“Nessun dato sensibile sui bambini non vaccinati può essere diffuso dalle Asl alle scuole o ad altri soggetti, e tutti i Direttori delle Aziende Sanitarie che violeranno tale disposizione dovranno essere indagati per abuso di Atti d’Ufficio“. Questo è quanto affermato dal Codacons, che presenta oggi una diffida alle Asl di tutta Italia e un esposto a 104 Procure della Repubblica affinché siano pienamente tutelati i diritti delle famiglie e si evitino abusi sui dati sensibili dei minori.
Anche il Garante della Privacy ha espresso di recente parere favorevole al modello regolamentare di flussi dei dati Asl/scuole elaborato dal Ministero della salute.
Quali sono i vaccini obbligatori in Europa e nel mondo?
Anche negli altri Paesi la proibizione dell’accesso alle scuole a chi non è vaccinato è piuttosto diffusa: esiste, per esempio, negli Stati Uniti, in Canada e in Giappone. L’Australia toglie invece gli assegni famigliari a chi non vaccina i figli e la Germania, che finora non aveva obblighi vaccinali, dopo 410 casi di morbillo dall’inizio dell’anno – fra i quali quello mortale di una donna di 37 anni, madre di tre figli – ha deciso di multare con 2.500 euro i genitori che portano al nido figli non immunizzati.
In totale, nell’Unione Europea, 13 nazioni su 28 hanno obblighi vaccinali, anche se sono obblighi spesso solo nominali, mancando le sanzioni, e sono quasi sempre limitati a una o più delle vaccinazioni “storiche”: quelle contro polio, difterite, pertosse e tetano. L’Italia ha aggiunto morbillo, rosolia, parotite, varicella, meningococco C e B, Haemophilus influenzae B ed epatite B, battendo la Slovenia, dove sono obbligatorie 9 vaccinazioni.
Quale strategia è risultata la migliore per aumentare le copertura vaccinale in Europa?
“Uno studio condotto nel quadro del progetto di ricerca Asset (finanziato anche dalla Ue) ha dimostrato che non c’è una relazione diretta fra obbligo, o non obbligo, e alti tassi di immunizzazione” dice il direttore della sezione Malattie prevenibili per l’Oms Europa. “Per esempio, ci sono bassi tassi di copertura in Austria, che non ha obbligo, ma anche in Romania, che invece ce l’ha. Al contrario la copertura è alta in Finlandia, senza obbligo, così come nella Repubblica Ceca, con obbligo“.
I fattori in gioco sembrano quindi essere altri, a partire da un buon rapporto Stato-cittadini, un sistema che semplifichi l’accesso alle vaccinazioni e il senso civico.
Facciamo chiarezza: che cosa sono i vaccini polivalenti?
Per vaccini polivalenti si intendono vaccini che servono per l’immunizzazione da più malattie. Di contro, esistono i vaccini monodose che immunizzano da una sola malattia. I vaccini monodose sono particolarmente difficili da trovare in commercio e sono a disposizione solo delle ASL.
Tra i vaccini polivalenti, i più noti sono il vaccino esavalente e il vaccino tetravalente.
Vaccino esavalente
E’ indicato per la vaccinazione primaria dei bambini contro difterite, tetano, pertosse, epatite B, poliomielite e malattia causata da Haemophilus influenzae tipo b.
Vaccino tetravalente (MPRV)
E’ indicato per l’immunizzazione attiva contro morbillo, parotite, rosolia e varicella nei bambini a partire dagli 11 mesi fino ai 12 anni di età compresi.
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