Abbronzatura

Il sole e la pelle: tra benefici e svantaggi

Finalmente si avvicina l’estate e torna il sole. Dopo un inverno difficile come quello che abbiamo vissuto abbiamo bisogno semplicemente di relax, mare e di pensare alla nostra abbronzatura. Ma i raggi solari quanto influiscono sulla nostra pelle? E soprattutto, è positivo passare del tempo sotto il sole o ci danneggia? Scopriamolo insieme!

Il sole fa bene o male?

A pronunciarsi a riguardo a Vanity Fair è Elisabetta Fulgione, specialista in dermatologia e venereologia della Clinica Dermatologica Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli. È inoltre membro del board dei consulenti dei Brand di Dermocosmesi Cosmetique Active.

“Il sole può essere considerato come un buon vino ed a piccole dosi stimola e rinvigorisce, ma se si esagera intossica e avvelena. Perché faccia bene, non bisogna abusarne”.
“Pensiamo alle patologie dermatologiche, alcune peggiorano con l’esposizione solare. Si pensa alla rosacea, lupus, orticaria solare. Mentre altre migliorano come la psoriasi o la dermatite atopica. Sebbene la luce del sole e l’acqua del mare possano essere utilizzate “a fini terapeutici”, è sempre necessario rispettare le regole basilari per evitare i danni. Questi possono essere indotti dagli UV, tra cui l’aumento dell’incidenza dei tumori cutanei”.

I risultati della ricerca scientifica

“Negli ultimi anni la ricerca scientifica ha sottolineato l’importanza della luce e dell’esposizione solare per il nostro benessere. Gli effetti benefici dell’aumento della serotonina sull’umore e della produzione della vitamina D, in seguito all’esposizione solare. Aiuta a regolare la risposta del sistema immunitario riducendo quelle auto-immuni dannose”.

“Inoltre, protegge dalle infezioni oltre a permettere di prevenire l’osteoporosi. Ma bisogna sempre essere consapevoli dell’esigenza di applicare le regole di prevenzione del melanoma e dei tumori cutanei. La ricerca ha dimostrato che non bisogna evitare il sole. E’ possibile trovare un equilibrio tra gli effetti benefici e i rischi dei raggi UV. Meglio non fare full immersion e applicare le protezioni solari per ridurre i danni, perché queste non incidono sull’effetto benefico dei raggi solari”.

Luoghi comuni da sfatare

“Altri luoghi comuni da sfatare riguardano le modalità con cui ci si espone al sole: spesso capita di sentire persone di carnagione chiara che pensano sia normale “arrossarsi al sole”. Una volta “scottati” ci si possa esporre al sole senza protezione: l’arrossamento è in realtà già espressione di una ustione, quindi un vero e proprio danno per la nostra pelle, e continuare ad esporsi al sole senza una protezione o con una protezione non adatta non fa che aumentare i rischi di melanoma”.

Quali sono le regole per la corretta applicazione di un solare?

“Se il nostro scopo è quello di prevenire i danni indotti dai raggi UV sulla pelle. La protezione solare dovrebbe essere applicata al volto e nelle zone foto-esposte tutto l’anno o comunque almeno da aprile a ottobre. Questo vale soprattutto per le persone con pelle chiara. Oggi sappiamo che le radiazioni solari sono la principale causa dei tumori cutanei e se fino a qualche anno fa solo i raggi UVB erano considerati cancerogeni, oggi invece anche i raggi UVA sono ritenuti responsabili dello sviluppo dei tumori cutanei”.

Se una persona ha già avuto un melanoma può ancora esporsi al sole, una protezione con SPF 50 basta?

“Il paziente che ha avuto un melanoma deve seguire ancora più attentamente le regole che sono fondamentali per tutti coloro che amano esporsi al sole. Come quella di evitare le ore più calde, tra le 11 e le 16 , applicare la fotoprotezione prima di esporsi al sole (almeno 20 minuti prima) e sceglierla ad ampio spettro così che possa proteggersi sia dai raggi UVB che UVA grazie ad un alto fattore di protezione SPF 50 o 50+(schermo alto)”.