In cima alla wishlist dei ritocchini? La fronte e la zona occhi nell’epoca della mascherina

di Alice Marchese


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Post lockdown il boom d’interventi estetici: in cima alla classifica dei ritocchini la fronte e soprattutto la zona occhi, ovvero ciò che è visibile con la mascherina, come confermano gli esperti. «Chi aveva programmato trattamenti o interventi nel periodo del lockdown, appena possibile, li ha rimessi in agenda, in pochissimi hanno rinunciato. Credo si sia voluto tornare a splendere dopo un momento di clausura», afferma a Vanity Fair il Dott. Alessandro Gualdi, specialista in chirurgia plastica ed estetica. Dai mini interventi non invasivi alle vere e proprie operazioni.

Ma, nello specifico, quali sono ora gli interventi più richiesti?

«La blefaroplastica ha subìto un’impennata di richieste, per eliminare sia l’eccesso di pelle che cade sulle ciglia rendendo l’occhio stanco e pesante, sia le antiestetiche borse. A seguire c’è stato un aumento delle richieste del lifting del sopracciglio che mette in evidenza la forma e il colore degli occhi, donando un aspetto più riposato. Conferisce, inoltre, maggiore risalto alle espressioni che possiamo comunicare anche solo con lo sguardo, fondamentali in quest’epoca di mascherina», spiega il Dott. Umberto Tozzi a Vanity Fair, specialista in chirurgia maxillo-facciale, medicina e chirurgia estetica. «Di pari passo è aumentata anche la richiesta dei trattamenti meno invasivi, come il botulino o il meso-botox (combo di botulino e rivitalizzanti, ndr.), per rendere meno stanca la zona, alzare temporaneamente il sopracciglio e, soprattutto, aprire lo sguardo. Quest’ultimo trattamento, associato o meno a una biorivitalizzazione cutanea, alla radiofrequenza o agli ultrasuoni microfocalizzati per stimolare il collagene, idrata la pelle e riduce le borse».

Nell’anno pandemico, gli esperti dicono che con l’utilizzo di alcuni laser, c’è un affinamento e una continua evoluzione per quanto riguarda le tecniche, come l’uso della tossina botulinica, il lipofilling, ma non novità in senso stretto. La differenza sta nella tecnica e nell’approccio del professionista che deve aspirare a ottenere un risultato più naturale possibile.

Il trend da seguire è, infatti, questo: stop al diktat estetico dell’occhio a fessura e all’artificio e a volti in modalità Ken e Barbie e spazio all’armonia naturale.
Non è la perfezione a rendere uno sguardo bello, ma deve essere in salute, pieno e disteso e non privo di qualche rughetta.

L’importante è evitare l’eccesso. Un bravo medico è anche colui che sa dire di no a determinate richieste a favore di un risultato naturale. Così Umberto Tozzi dichiara a Vanity Fair: «Capita d’intervenire anche su pazienti molto giovani, magari per un’asimmetria evidente di base o per occhiaie particolarmente accentuate, tipiche proprio di ventenni. Negli ultimi tempi, infatti, è aumentata la richiesta di filler a base di acido ialuronico per diminuirle. Più che l’età anagrafica, spesso, si prende come riferimento lo stato di salute della pelle che, naturalmente, dipende da tantissimi fattori».

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