10 errori che una donna non dovrebbe commettere ad un colloquio di lavoro
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Sembra che bastino 90 secondi ad un manager del personale per decidere se vuole assumere la persona che ha davanti in fase di colloquio. Un dato che spaventa e che fa subito pensare ad un atteggiamento superficiale, dettato forse dalla simpatia del momento per il candidato che si ritrova di fronte. In realtà non è affatto così, perché gli head hunters hanno spesso una tale esperienza di selezione alle spalle da riuscire ad inquadrare una persona nel giro di pochissimo tempo e capire se è adatta al ruolo. Ci sono, tuttavia, degli elementi fondamentali che vanno ad incidere sulla decisione e che spesso non teniamo minimamente in considerazione. Se poi si tratta di una donna, le cose ovviamente si complicano. Una ricerca effettuata su duemila manager che si occupano di selezione del personale, infatti, afferma che la prima impressione si fonda per oltre la metà del campione sull’abbigliamento della candidata e su come entra nella stanza, ma anche l’intonazione della voce e le parole che sceglie di usare. E se la prima fase del colloquio di lavoro sembra essere davvero così strategica e importante per l’esito dello stesso, è bene tenere a mente 10 errori che una donna non dovrebbe commettere ad un colloquio, provando a conquistarsi quel posto con le unghie con i denti.
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1. L’abbigliamento
ll 65% dei manager ammette che l’abbigliamento durante il colloquio può essere un fattore determinante per la scelta tra candidate con profili professionali simili. Quindi: gonna o pantaloni? È sempre consigliato indossare indumenti che ci facciano sentire a nostro agio, che si tratti di gonne o pantaloni. In linea di massima è meglio optare per un vestito o una gonna sotto al ginocchio con una scarpa con tacco medio, così da avere un aspetto elegante che non mortifichi la propria femminilità senza nemmeno esaltarla, o un pantalone scuro con una scarpa bassa o con tacco medio senza, però, cadere in un look eccessivamente maschile. Evitate i colori molto accesi e preferite una camicia, magari in seta, con un golfino morbido elegante.
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2. L’aspetto
A prescindere dal settore lavorativo, un aspetto formale, curato e rigoroso durante il colloquio è sempre vincente. Mostrare di essere persone curate e attente alla propria persona già dalla prima impressione trasmette a chi vi guarda e ascolta un senso di fiducia e serietà, dando anche una prima impressione positiva del vostro approccio al mondo esterno e quindi anche a quello professionale.
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3. Il trucco e la pettinatura
Attenzione a non scivolare con il make up e con le pettinature. Evitate di andare dal parrucchiere esattamente un’ora prima di effettuare il colloquio presentandovi con boccoli o pieghe estreme che daranno la fastidiosa impressione di essere artefatte. Pare che oltre il 21% delle candidate ha il vizio di toccarsi e sistemarsi i capelli durante il colloquio, pratica che risulta fastidiosa agli occhi di un selezionatore: meglio evitare! La sobrietà deve riguardare anche il trucco che dovrà essere leggero e molto naturale, per nulla pesante o stravagante.
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4. Lo sguardo
Più della metà dei candidati non è in grado di controllare il contatto visivo con il selezionatore. In generale, lo sguardo non deve essere né sfuggente né fisso negli occhi dell’interlocutore: dovete piuttosto provare ad ascoltare la persona che avete di fronte guardandola negli occhi mentre formula le domande e poi concentrarvi sulla risposta distogliendo lo sguardo per ritrovare il contatto visivo solo quando ricominciate a parlare.
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5. Il sorriso
Il sorriso non è affatto un elemento trascurabile e, come tutte le cose, va ben dosato. Evitate di apparire eccessivamente serie o musone, ma allo stesso tempo limitate i sorrisi durante il colloquio perché vengono spesso interpretati come una maschera per nascondere insicurezza. È giusto essere solari, ma cercate di non sorridere troppo soprattutto quando parlate di voi stesse. Ricordatevi, invece, di accogliere il selezionatore con un bel sorriso iniziale che vi aiuterà a rompere il ghiaccio e a mostrarvi positivamente.
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6. La gestualità
Noi italiane siamo particolarmente portate alla gestualità per accompagnare il discorso ed enfatizzare quello che stiamo dicendo. Durante un colloquio di lavoro cercate di ridurre al minimo la gestualità, poiché il movimento eccessivo delle mani e la mimica facciale non sembrano essere un buon biglietto da visita, dal momento che dimostrano insicurezza.
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7. La postura
Come abbiamo già visto, il linguaggio del corpo è molto più eloquente di quanto possiamo pensare e per questo è importante tenere una postura corretta durante il colloquio. Sembra che il 33% dei candidati abbia una brutta postura durante la selezione, il 21% incroci le braccia sul petto – pessimo segno di chiusura – e il 33% muova ripetutamente le gambe. Qual è la postura più adatta per un colloquio di lavoro? Sedersi ben dritte e frontali, né troppo rilassate né in punta della sedia pronte ad alzarvi, senza mai incassare le spalle. Tenete le mani sul tavolo o lungo i fianchi in modo rilassato e senza muoverle troppo.
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8. L’intonazione
Anche il tono della voce è importante in sede di colloquio. Cercate di mantenere un tono pacato e sicuro, evitando acuti, battute ed esempi non richiesti. Il consiglio è quello di esercitarvi a casa per capire se il vostro modo di parlare è tranquillo e trasmette sicurezza o se, al contrario, è spesso frammentato, con divagazioni e cambi di tonalità improvvise.
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9. La focalizzazione
Cercate di tenere il focus del discorso durante il colloquio e di mantenere controllate ansia e tensione. Arrivate quindi il più preparate possibile così da riuscire a gestire eventuali difficoltà che si presentano durante la selezione. Spesso lo stress e l’ansia da prestazione possono interferire e compromettere l’esito.
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10. La conoscenza dell’azienda
Conoscere l’azienda per la quale si sta facendo un colloquio è forse la cosa fondamentale, ma per quasi la metà dei candidati questo risulta essere un optional. Prima di presentarvi al colloquio studiate a fondo il sito dell’azienda e provate a individuare su Linkedin il profilo del manager che vi selezionerà per sapere i suoi punti di forza e gli ambiti in cui è più ferrato così da evitare inutili scivoloni.
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