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Figlio strangolato dalla madre, “soffre di depressione post partum”

Una vicina di casa di Elisa Roveda, la donna che ha confessato di aver ucciso il figlio di un anno a Voghera, in provincia di Pavia, ha raccontato la sua esperienza ai microfoni del TgR Lombardia. Secondo la vicina, l’allarme è scattato questa mattina dopo le otto, quando il marito l’ha chiamata dopo aver sentito le urla della nonna. L’uomo si è recato sul posto, ma poi è fuggito, riferendo di non farcela.

La stanchezza di Elisa e la pausa dal lavoro

La vicina ha rivelato che Elisa era stanca e aveva deciso di prendersi una pausa dal lavoro. La donna soffriva di depressione post-partum, una situazione che la vicina stessa aveva affrontato in passato. Nonostante fosse un po’ agitata, sembrava stare bene. La vicina ha concluso affermando che Elisa e il marito desideravano questo bambino – che si chiamava Luca – da cinque anni.

La donna è ora ricoverata ed è sotto osservazione medica.

Elisa Raveda, 44 anni, impiegata, ha chiamato i soccorsi dopo aver strangolato il figlio, ma, quando sono giunti sul posto, i sanitari hanno potuto solo constatarne il decesso.

La madre avrebbe agito in preda a un raptus ed è stato necessario ricorrere alle cure mediche.

A indagare su quanto accaduto i carabinieri della Compagnia di Pavia.