Orso
La Terza sezione del Consiglio di Stato ha accolto l’appello cautelare presentato dalle associazioni animaliste, sospendendo i provvedimenti di abbattimento degli orsi Jj4 e Mj5, precedentemente impugnati in primo grado. L’ordinanza sarà ora trasmessa al TAR per la fissazione dell’udienza di merito.
Secondo quanto stabilito nel quadro normativo sovranazionale, l’abbattimento deve rappresentare l’estrema ratio e le deroghe ai divieti di uccisione delle specie protette possono essere autorizzate solo se non esiste un’alternativa valida, nel rispetto dei vincoli europei e internazionali.
La Terza sezione ha evidenziato che il provvedimento di abbattimento degli orsi risulta sproporzionato e non coerente con le normative sovrannazionali e nazionali, che richiedono un’adeguata valutazione di misure intermedie, pur garantendo la tutela della sicurezza pubblica. Pertanto, l’ordine di abbattimento dell’animale è stato sospeso.
L’allarme sociale generato dagli episodi drammatici recentemente accaduti, secondo l’ordinanza del Consiglio di Stato, può legittimare il rafforzamento di misure preventive alternative all’abbattimento, ma non può influire sulle valutazioni dell’amministrazione, che deve continuare a basarsi rigorosamente sui criteri di legge già citati, al fine di trovare un equilibrio proporzionato.
Considerando le carenze strutturali lamentate e la presunta situazione emergenziale, era compito dell’amministrazione valutare ogni possibile misura intermedia tra la libertà degli animali e l’abbattimento, inclusa l’ipotesi del loro trasferimento in una struttura non appartenente alla Provincia, eventualmente anche al di fuori del territorio nazionale.
La Terza sezione del Consiglio di Stato ha inoltre respinto gli argomenti presentati dalla difesa provinciale in merito ai rischi per l’incolumità degli orsi durante il trasporto verso uno Stato estero, poiché l’esecuzione dei provvedimenti impugnati porterebbe paradossalmente all’immediato abbattimento degli animali stessi.