A Piove di Sacco, la madre di una neonata trovata morta è stata arrestata per omicidio aggravato. Indagini in corso per chiarire le cause del decesso.
Il mini-sommergibile Titan disperso, captati segnali: restano meno di 24 ore di ossigeno
La situazione è critica e il tempo scorre contro per salvare le cinque persone a bordo del Titan, il sottomarino scomparso domenica mentre era diretto verso il relitto del Titanic. Le scorte di ossigeno stanno per terminare: restano meno di 24 ore. Durante la notte, i soccorritori hanno udito dei rumori ogni 30 minuti e quattro ore dopo i sonar hanno captato altri segnali regolari.
Situazione critica per sottomarino Titan
Un aereo canadese che stava aiutando nelle ricerche ha rilevato rumori sott’acqua nell’area ed è stata concentrata attorno a quel luogo l’esplorazione per individuarne l’origine. Le ricerche poi non hanno dato risultati ma proseguono. I dati dell’aereo sono stati condivisi con la Marina statunitense per ulteriori analisi utili ai futuri piani di ricerca.
Rumori sott’acqua inducono speranza
Non è chiaro quando sono stati uditi i rumori né per quanto. Un aggiornamento ha suggerito che sono stati captati più suoni, non descritti però come “colpi”. “È stato ascoltato feedback acustico aggiuntivo che aiuterà a indirizzare le risorse di superficie e indica che potrebbero esserci sopravvissuti”, si legge nell’aggiornamento. Un aereo P3 canadese ha anche individuato un oggetto rettangolare bianco in acqua ma una nave inviata a indagare è stata dirottata per aiutare a rilevare il feedback acustico.
Sforzi di ricerca accelerati da Stati Uniti e Canada
All’equipaggio del sottomarino scomparso durante una spedizione per visualizzare il Titanic restano circa 30 ore di ossigeno: per questo, Stati Uniti e Canada stanno accelerando gli sforzi di ricerca nell’Atlantico settentrionale. Il Titan, scomparso domenica diretto al Titanic, aveva ossigeno per 96 ore per i cinque membri dell’equipaggio ma le ore trascorrono riducendo l’autonomia. In conferenza stampa, il capitano Jamie Frederick della Guardia Costiera americana ha sottolineato che l’operazione di ricerca è “molto complessa” e copre 20.000 km2, un’area grande quanto il Connecticut. È stato istituito un centro operativo a Boston per coordinare gli sforzi di Stati Uniti, Canada e OceanGate Expeditions, la società proprietaria del sottomarino, specializzata in spedizioni in acque profonde. Frederick ha elencato le risorse per le ricerche: un aereo Lockheed C-130 Hercules, un aereo Boeing P-8 Poseidon canadese in grado di rilevare oggetti sotto il mare.
Difficoltà estreme nella ricerca e nel recupero del sottomarino
La Guardia Costiera americana ha iniziato a usare un robot subacqueo azionato a distanza con telecamera in tempo reale per localizzare il sottomarino. Anche navi private si sono unite alle ricerche e altre navi della Guardia Costiera canadese sono in arrivo. La difficoltà maggiore è che, anche se individuato, sarà molto difficile riportare in superficie il sottomarino perché la maggior parte può immergersi solo per alcune centinaia di km. Secondo il contrammiraglio John Mauger della Guardia Costiera americana, le ricerche – a cui partecipa anche la Polar Prince – riguardano un’area a 1.450 km a est di Cape Cod, a circa 4.000 m di profondità. “È un’area remota ed è complicato condurre una ricerca in una zona così”, ha detto.
Per ora non si sa cosa sia successo
Le ipotesi sono: blackout che ha fatto saltare le comunicazioni, cortocircuito con mini-incendio che ha danneggiato i sistemi e prodotto fumi tossici, o il natante è rimasto impigliato tra i detriti del Titanic. Se intatto e non imploso, oltre alla mancanza di ossigeno, a bordo fa molto freddo e c’è estrema tensione, anche perché sanno che individuare il sottomarino è solo il primo passo: riportarlo in superficie non sarà scontato, a seconda della profondità. Sarà estremamente difficile trovare il sottomarino per le dimensioni e la posizione tra i detriti. “È come cercare una mina in un campo minato”, ha detto l’ex ufficiale sottomarino Frank Owen. Riferendosi alla profondità del relitto del Titanic, Owen ha avvertito che “è ben oltre” le capacità di profondità di molti sistemi di salvataggio.