Secondo quanto emerge la Marina Usa aveva rilevato l’implosione del mezzo sottomarino poco dopo la sua scomparsa. Scopriamo, di seguito, la causa del decesso dei passeggeri.
Un sistema di rilevamento acustico top secret militare Usa, progettato per individuare i sottomarini nemici, ha rilevato per primo l’implosione del Titan, poche ore dopo che il sommergibile aveva iniziato la sua missione. È quanto rivela il Wall Street Journal. La Marina Usa si è attivata non appena lo scafo ha perso le comunicazioni. E, poco dopo la sua scomparsa, il sistema ha rilevato un suono che si è sospettato fosse un’implosione vicino al luogo in cui oggi sono stati individuati dei detriti.
“La Marina degli Stati Uniti ha condotto un’analisi dei dati acustici e ha rilevato un’anomalia compatibile con un’implosione o un’esplosione nelle vicinanze a dove stava operando il sommergibile Titan quando le comunicazioni sono state interrotte”, ha detto un alto funzionario al Wsj. La Guardia Costiera degli Stati Uniti ha dichiarato di aver trovato il relitto del sommergibile vicino ai resti del Titanic, che si trova a 3.800 metri sotto il livello del mare.
La scelta di Stockton Rush, inventore del Titan, il leggendario relitto del Titanic era parte di una strategia di marketing, poiché credeva che avrebbe generato interesse per la sua azienda. L’annuncio ha concluso un’operazione multinazionale di ricerca e salvataggio di quattro giorni, con funzionari che hanno detto ai giornalisti che l’analisi ha mostrato che i detriti trovati sul fondo del mare erano compatibili con l’implosione della camera a pressione del sottomarino. Si presume che i cinque passeggeri del velivolo siano morti, secondo OceanGate Expeditions, che gestiva il sommergibile.
Il regista canadese James Cameron, autore del film con Leonardo DiCaprio e Kate Winslet sul disastro del transatlantico nel 1912 e grande appassionato di spedizioni subacquee (ha dedicato documentari al relitto della Bismark e a quello del Titanic e ad una catena montuosa sottomarina, la Dorsale Medio-Atlantica), ha dichiarato alla tv americana ABC News che il sommergibile Titan è stato fonte di preoccupazione nella comunità di esploratori oceanici e ha fatto un parallelo con l’affondamento del transatlantico del 1912, in cui morirono circa 1.500 persone.
“Mi colpisce la somiglianza con il disastro del Titanic, dove il capitano fu ripetutamente avvertito della presenza di ghiaccio davanti alla sua nave, eppure si lanciò a tutta velocità in una distesa di ghiaccio in una notte senza luna, causando la morte di molte persone- ha detto – Che una tragedia simile, in cui gli avvertimenti sono rimasti inascoltati, si sia verificata nello stesso identico luogo, con tutte le immersioni in corso in tutto il mondo, credo sia semplicemente stupefacente”, ha aggiunto e concluso Cameron.
Cameron – che nel 2012 è stato il primo ad immergersi in solitaria nella parte più profonda dell’oceano, con un sommergibile da lui stesso progettato e costruito – ha dichiarato che il rischio di implosione di un sottomarino sotto pressione è sempre stato “al primo posto” nella mente degli ingegneri progettisti. “
È l’incubo con cui tutti abbiamo convissuto” da quando siamo entrati nel campo dell’esplorazione profonda, ha detto, sottolineando gli ottimi risultati del settore in termini di sicurezza negli ultimi decenni. Ma “molte persone nella comunità erano molto preoccupate per questo sottomarino”, ha aggiunto.
“Alcuni dei più importanti esponenti della comunità ingegneristica che si occupa di immersione in profondità – ha detto ancora Cameron – hanno persino scritto delle lettere alla compagnia, dicendo che quello che stavano facendo era troppo sperimentale per trasportare passeggeri e che doveva essere certificato”.
Il regista hollywoodiano ha aggiunto di aver conosciuto personalmente uno dei passeggeri del sommergibile perduto, l’esploratore oceanico francese Paul-Henri “PH” Nargeolet. “È una comunità molto piccola. Conoscevo Paul da 25 anni. Che sia morto tragicamente in questo modo è quasi impossibile per me da elaborare”, ha aggiunto.
Cameron ha visitato il relitto del Titanic molte volte durante e dopo la regia del suo film epico del 1997 che ha vinto ben 11 Oscar. “Conosco molto bene il luogo del naufragio… Ho calcolato che ho trascorso più tempo sulla nave di quanto ne abbia trascorso il capitano all’epoca”, ha dichiarato.