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Mescola lo sperma del padre al suo per far rimanere incinta la compagna: nasce un bimbo

Un’incredibile storia è stata rivelata nel corso di un’udienza presso l’Alta Corte di Londra. Un uomo ha mescolato il proprio sperma con quello del padre e lo ha iniettato nella compagna per aiutarla a rimanere incinta. I due non potevano permettersi economicamente la fecondazione assistita e hanno pensato di ricorrere a questo metodo alternativo, dando alla luce un bambino.

Padre mescola il proprio sperma con quello del genitore per aiutare la compagna a rimanere incinta

L’accordo è rimasto segreto finché il consiglio locale non ha scoperto la vicenda dai tratti surreali e ha preteso che venisse effettuato un test del DNA per accertare la vera paternità del piccolo.  Il magistrato ha definito la situazione creatasi come un “campo minato per il benessere del bambino”, pur riconoscendo il legame affettivo che si è instaurato tra il padre e il figlio, che oggi ha 5 anni. Ha poi aggiunto: “Non riesco a credere che non abbiano davvero riflettuto sulle conseguenze del loro piano per fare rimanere incinta la donna”.

Giudice definisce la situazione un “campo minato” per il benessere del bambino

Il giudice ha spiegato che si tratta di “un bambino unico” che non esisterebbe se non fosse stato per questo “insolito accordo” per il suo concepimento. Ma sempre secondo il giudice la situazione crea il rischio che il piccolo possa soffrire emotivamente se un giorno venisse a sapere la verità. Il giudice ha concluso dicendo che “le circostanze del concepimento non possono essere cambiate. Senza il test del DNA la sua vera paternità biologica rimane incerta, ma c’è una forte possibilità che la persona che pensa essere suo nonno sia in realtà il suo padre biologico, e che la persona che considera suo padre sia invece il suo fratellastro”.

Il giudice teme conseguenze psicologiche se il bambino venisse a sapere la verità

Una vicenda incredibile che solleva diversi interrogativi dal punto di vista etico e che potrebbe avere conseguenze psicologiche sul bambino in futuro. Il giudice per ora ha posto un freno al desiderio del consiglio locale di scoprire la verità biologica, anteponendo gli interessi del minore.