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Sposo spinge testa della sposa nella torta nuziale: lei chiede il divorzio il giorno dopo

“Spero di ottenere il divorzio dopo che mio marito mi ha spinto la faccia nella torta il giorno del matrimonio”. Inizia così il racconto di una sposa su Reddit, diventato presto virale. La donna spiega di non aver mai avuto particolare interesse per il matrimonio, ma di aver accettato la proposta del fidanzato a una condizione: che lui non le spingesse la faccia nella torta nuziale durante il ricevimento. Il marito però ha voluto osare e la frittata è stata presto fatta.

Il racconto della sposa diventa virale: lo scherzo crudele dello sposo

Il neo marito infatti, quasi sfidando il volere della futura consorte, non ha rispettato l’accordo e, come emerge dal racconto della donna su Reddit, aveva pianificato lo scherzo in anticipo. Durante i festeggiamenti l’ha afferrata da dietro la testa e l’ha spinta con forza nella torta, che si è distrutta apposta. Lui aveva anche già pronte delle cupcakes di riserva.

I traumi del passato della sposa

La sposa, che soffre di claustrofobia fin da bambina per un incidente d’auto, è andata nel panico. Il giorno seguente ha lasciato il marito, nonostante parenti e amici le dicano che sta esagerando e che dovrebbe ripensarci. Ma i traumi del passato hanno reso lo scherzo ancora più doloroso. “Non sono loro a doversi svegliare ogni mattina con un uomo il cui comportamento li fa arrabbiare enormemente” scrive amareggiata la donna, che sembra decisa a divorziare.

Sui social molti criticano lo sposo

Sui social in tanti le danno ragione. C’è chi fa notare i rischi, visto che certe torte contengono parti in legno, e chi concorda che si è trattato di un’aggressione e una violazione della fiducia. “Il matrimonio si basa sul rispetto reciproco, e uno scherzo simile, contro la volontà della sposa, non può essere tollerato o giustificato”. Questo il commento di molti utenti del social. Per altri è un comportamento da condannare, che ha spinto la donna a porre fine al matrimonio il giorno successivo. Forse, con più comprensione e dialogo, si sarebbe potuto evitare questo triste epilogo?