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Scontrino da 845 euro per gnocchi e tigelle: scoppia il caos nel ristorante

Nell’estate dei scontrini pazzi, un semplice pranzo a base di gnocchi e tigelle si è trasformato in un incubo per un gruppo di clienti modenesi, che si sono visti recapitare un conto da capogiro pari a 845 euro. Lo scontrino folle ha scatenato accese polemiche e divisi i commensali dal titolare del ristorante, tra accuse di ingordigia e smentite sdegnate.

Clienti increduli davanti al conto esorbitante: “Mai speso così tanto per la pasta”

La vicenda ha avuto luogo presso un rinomato chiosco di Maranello, meta abituale per i buongustai emiliani. Protagonisti 24 clienti, tra adulti e bambini, che mai si sarebbero aspettati una simile batosta dopo aver ordinato semplicemente pasta e gnocco fritto. Peccato che il conto finale abbia raccontato un’altra storia: ben 65 euro a testa. Di fronte allo scontrino-choc, è scattata la rivolta dei commensali, increduli per una cifra ritenuta assolutamente spropositata. “Ma siamo impazziti? Quando mai gnocchi e tigelle possono costare così tanto?” avrebbe tuonato uno dei capo-tavolata, chiedendo spiegazioni al proprietario.

Il proprietario respinge le accuse: “Hanno ordinato all’infinito, adesso fanno le verginelle”

Dal canto suo, il ristoratore non ci sta e respinge con sdegno le accuse: “Questi qua hanno divorato di tutto, ordinando piatti su piatti. Se la sono spassata alla grande, come se non ci fosse un domani. Adesso fanno le verginelle, ma la verità è che hanno esagerato e vogliono farla franca”. Insomma, c’è chi parla di ingordigia sfrenata e chi di conto gonfiato ad arte. Da una parte gli avventori affamati, dall’altra il proprietario truffaldino: chi ha ragione in questa mirabolante tenzone?

Trovato un compromesso con uno sconto sul conto contestato

Dopo una serrata trattativa, le due fazioni hanno trovato un compromesso sullo scontrino pazzo: il conto è sceso da 845 a 585 euro, grazie a un generoso sconto del ristoratore. Un passo avanti per evitare che la diatriba finisse a tarallucci e vino. Anche se il retrogusto amaro è rimasto, tra chi giura di non aver esagerato con le portate e chi invece è convinto del contrario. Una cosa è certa: il prossimo gnocco fritto questi commensali se lo mangeranno volentieri a casa loro. Con un bel risparmio e zero polemiche in vista. Almeno fino al prossimo scontrino impazzito dell’estate 2023, che ha regalato più sorprese di una telenovela.