La corte d’assise di Palermo ha condannato all’ergastolo per omicidio Pietro Morreale, 21 anni, di Caccamo.
L’uomo è accusato di avere assassinato la fidanzata Roberta Siragusa, di soli 17 anni, la notte tra il 23 e il 24 gennaio del 2020.
Secondo l’accusa, Pietro avrebbe litigato con la vittima durante una cena con amici. La coppia si sarebbe allontanata in auto e avrebbe raggiunto la zona del campo sportivo. Il ragazzo avrebbe colpito con un sasso Roberta tramortendola, poi le avrebbe dato fuoco con della benzina che aveva in auto e l’avrebbe guardata bruciare. Avrebbe poi caricato il corpo in auto e l’avrebbe buttato in un fosso.
La corte d’assise ha anche dichiarato l’imputato interdetto in perpetuo dai pubblici uffici e in stato di interdizione legale per la durata della pena.
Inoltre, la corte ha condannato il giovane al risarcimento del danno nei confronti della madre Iana Brancato per 225 mila euro, al padre Filippo Siragusa, per 229 mila euro e al fratello Dario, per 209 mila euro e della nonna Maria Barone per 117 mila euro.
Pietro Morreale dovrà risarcire pure il Comune di Caccamo con una provvisionale esecutiva di 15 mila euro. Respinte le richieste di risarcimento da parte di alcune associazioni che si battono contro la violenza sulle donne.
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La madre di Roberta Siragusa, Iaga Brancato, ha commentato: “Ha tolto la vita a mia figlia in quel modo atroce ed è giusto che non abbia mai più una vita. Ora la nostra battaglia per avere piena veritù sulla morte di Roberta continua, deve pagare anche chi ha aiutato Pietro Morreale ad uccidere”.
“Giustizia è fatta. Non ci aspettavamo meno dell’ergastolo. – ha aggiunto – Ora Roberta puo’ riposare in pace. Adesso bisogna cercare i complici”.
In aula ad ascoltare la sentenza c’erano anche il padre e il fratello della vittima e alcuni amici con la maglietta che raffigura il volto della giovane uccisa con scritto: “Giustizia per Roberta”.
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