Dopo la puntata del lontano 2014, le telecamere di Report tornano ad occuparsi della pizza e di come questa sia cambiata anche per via delle innovazioni della ‘pizza casertana’ che ha trasformato il prodotto.
Report ha evidenziato miglioramenti nella scelta delle farine, degli ingredienti e l’introduzione di forni a gas ed elettrici approvati dall’associazione Verace Pizza. Una rivoluzione. Mentre montava la polemica sul prezzo della pizza innescata dall’apertura delle pizzerie dell’imprenditore Flavio Briatore, Report ha scoperto che le pizzerie storiche del centro di Napoli hanno aperto succursali in tutto il mondo dove i prezzi sono anche dieci volte più cari.
Ma la sorpresa è la nascita della Pizza Contemporanea Napoletana che rompe con la tradizione con impasti molto idratati, ingredienti di qualità e addirittura con una forma diversa. A ciò si aggiunga la temperatura più bassa dei forni che non ‘brucia’ più l’impasto in cottura. In questo contesto Bernardo Iovene ha visitato Lioniello a Succivo e Francesco Martucci, vincitore della 50 top pizza Italia e Mondo.
Infine, Report ha affiancato gli ispettori della guida “50 top pizza world” che girano e valutano le pizzerie in incognito e quest’anno tra le new entry c’erano proprio quelle di Briatore.
La pizza contemporanea è il tema della nuova puntata di Report dedicata a pizze e pizzerie. Dopo 8 anni, Bernardo Iovene ritorna a Napoli dove si erano consumate infinite polemiche. L’effetto shock della puntata di report del 2014 sulla pizza bruciata probabilmente non c’è stato, ma questa del novembre 2022 ha avuto un merito importante. Il focus è stato l’evoluzione della pizza napoletana naufragata clamorosamente tra assaggi e mancate risposte o scelte incomprensibili dei pizzaioli.
La rivoluzione è avvenuta negli anni a venire con l’affermazione delle farine “alternative”, delle lunghe lievitazioni, della pizza canotto, del forno elettrico, della tracciabilità dei prodotti, della pizza contemporanea.
Il fumo nero nel forno a legna. Bocciato senza possibilità di repliche, il fumo nero in cui troppi fornai immergono la pizza alla ricerca della temperatura di cottura è l’antitesi dell’idea contemporanea. Per fare meglio si fa peggio perché il fumo nero segnala che nel forno ci sono incombusti. Nocivi.
La famosa Pata Negra, dal costo esorbitante di 60 euro, denuncia subito un eccesso di farina sotto. Mentre gli ingredienti della farcitura sono stracotti. Una pizza mediocre che non fa scattare quella voglia di ritornare e non le permette di entrare in classifica. Nonostante Briatore avesse detto che Crazy Pizza fosse, addirittura, superiore rispetto alla pizza tradizionale e contemporanea napoletana. C’è da sottolineare, e questo vale anche per la pizza contemporanea, che non ha valore utilizzare una sommatoria di ingredienti costosi. “Un prezzo fuori mercato perché butti sopra la pizza un alimento glamour non servono a certificare la qualità”, riassume Sigfrido Ranucci. Dicendo ciao ciao alla pizza con il Pata Negra che viene, dunque, bocciata senza pietà.
Francesco Martucci ha sfornato una pizza Fiori di zucca al quadrato, una marinara atomica e una margherita con Fiordilatte di Napoli. “Un impasto che si scioglie in bocca, che è una caratteristica della pizza contemporanea. Questa scioglievolezza, che prima non esisteva praticamente nella pizza napoletana”. Vincenzo Capuano, campione del mondo di pizza contemporanea inforca le forbici per tagliare la sua pizza: un marchio di fabbrica. “È questo il futuro di Napoli? Come pizzeria, come pizza diciamo?”, chiede Bernardo Iovene. “Probabilmente sì, è una pizza che piace sempre di più ai più giovani consumatori del futuro. La pizza canotto, la sua vera forza è stata quella di irrompere nei social”.
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L’attenzione per le nuove metodologie di cottura della pizza contemporanea, porta Report a Palazzo Petrucci Pizzeria in pieno centro storico. L’unica pizzeria che da 5 anni utilizza un forno elettrico a bocca aperta. Protagonisti, promossi, Davide Ruotolo, giovane pizzaiolo super premiato, e Edoardo Trotta. Nessuno si accorge della differenza tra una pizza cotta bene nel forno a legna o elettrico.
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