A piangere la regina Elisabetta non saranno solo i suoi cari e i suoi sudditi. La regina Elisabetta, infatti, da sempre nutriva un grande amore nei confronti gli animali e questo l’ha resa, per molti aspetti, un esempio da imitare per chi ama gli amici a quattro zampe.
Che fosse ormai un’icona di stile per aver superato indenne scandali, guerre, leader politici, cambiamenti sociali, senza mai perdere il suo aplomb grazie al suo innato carisma e savoire faire è fuori da ogni dubbio. Ma forse non tutti conoscono che di grande supporto e conforto alla regina anche nei momenti della sua vita, costellata di dolori e perdite, è stato il suo amore (ampiamente ricambiato) verso gli animali.
In particolare cani e cavalli hanno, infatti, da sempre rappresentato per la sovrana un porto sicuro e una costante di cui non avrebbe mai potuto fare a meno.
In pochi sono a conoscenza del rapporto stretto di questa donna eccezionale con la natura e gli animali, sia domestici che selvatici. Basti pensare che la sovrana è sempre vissuta fra cani e cavalli, mentre esiste di lei una solo foto con un gatto. Oltre ad apprezzare la compagnia degli animali domestici, amava la fauna selvatica che ha potuto godere per anni prevalentemente nella sua residenza a Balmoral, la sua tenuta in Scozia che ne è ricchissima. Tra questi anche i branchi di cervi che popolano l’immenso parco. Nonostante questo, nei suoi possedimenti si organizzano spesso battute di caccia, proprio a Balmoral per esempio, dove si pratica anche la pesca al salmone. La regina, tuttavia, si è sempre raccomandata che la carne non venisse sprecata e che quella in esubero fosse venduta alla macelleria dei paesi limitrofi.
Per quanto riguarda le pellicce, invece, la regina aveva smesso di comprarle da anni e aveva dato ordine che tutte le bordure dei suoi abiti fossero realizzate con tessuti sostenibili limitandosi ad utilizzare quelle vecchie perché buttarle sarebbe stato un ulteriore spreco.
I Windsor sono sempre stati appassionati cinofili e la regina Elisabetta non ha fatto eccezione: l’immagine della sovrana che cammina circondata dai suoi cani di razza corgi fa parte dell’iconografia di Elisabetta quanto la borsa coi manici e i cappellini. Insieme ai cani di questa razza Elisabetta alleva ogni tanto anche qualche incrocio fra i suoi cani e i dachshund di sua madre o di sua figlia Anna, che vengono chiamati dorgi.
Fra gli almeno cinquanta corgi che Elisabetta ha allevato, spicca comunque la figura di Susan, la cagnetta più amata che ha anche una tomba dove sono state incise parole di tristezza e rimpianto. I cani che oggi attorniano la regina sono quasi tutti suoi discendenti. Finché ha potuto, Elisabetta ha camminato ogni giorno con i suoi cani per i quali prescrive da sola cure omeopatiche (“se fanno bene a me, fanno bene pure a loro”, ha spiegato) e a cui fa seguire una dieta naturale e casalinga. I cani dormono tutti insieme in una stanza riservata appena fuori dagli appartamenti regali.
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L’amore per i cani non è niente se paragonato a quello che la sovrana nutriva nei confronti dei cavalli che rappresentavano la sua grande passione. Non a caso gli unici momenti in cui perdeva perdeva il suo aplomb da sovrana per dar spazio ad urla e incitazioni agonistiche erano proprio gli appuntamenti ippici. La passione della monarca per i cavalli era nata sin da bambina, quando aveva una collezione di ben trenta cavalli di legno che nutriva e metteva e letto ogni sera. Tutto era iniziato quando, all’età di quattro anni, il papà le aveva regalato un pony di nome Peggy. Da allora è stato amore a prima vista che l’ha accompagnata per tutta la vita.
Il suo cavallo preferito è stato Burmese, dono delle guardie a cavallo canadesi e l’ultimo stallone della sua vita, prima di dover riprendere a cavalcare i pony. Poi c’è stato Sanction e l’amata Betsy. Una storia di passione irrefrenabile e indomabile
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