Non ce l’ha fatta Rebecca Cheptegei, la maratoneta bruciata dal fidanzato

di Redazione


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Rebecca Cheptegei, maratoneta ugandese di 33 anni e partecipante alle ultime Olimpiadi di Parigi, è morta a causa delle gravi ustioni riportate in seguito a un’aggressione perpetrata dal suo compagno. La notizia è stata confermata dal presidente del Comitato olimpico ugandese, Donald Rukare, quattro giorni dopo l’attacco avvenuto in Kenya. L’atleta era ricoverata in terapia intensiva all’ospedale di Eldoret.

L’annuncio del Comitato olimpico ugandese

“Abbiamo appreso della triste scomparsa della nostra atleta olimpica Rebecca Cheptegei in seguito a una violenta aggressione da parte del suo fidanzato. Possa la sua anima riposare in pace e condanniamo fermamente la violenza contro le donne”, ha dichiarato Donald Rukare su X, deplorando “un atto codardo e insensato che ha portato alla perdita di una grande atleta”.

Rebecca Cheptegei

La dinamica dell’aggressione

Secondo le prime ricostruzioni della polizia, Cheptegei è stata aggredita domenica scorsa nella sua abitazione a Endebess, nella contea di Trans-Nzoia, in Kenya. Il suo compagno, il keniota Dickson Ndiema Marangach, si è intrufolato nella casa approfittando dell’assenza dell’atleta, che si trovava in chiesa insieme ai suoi figli. Marangach ha cosparso Cheptegei di benzina e le ha dato fuoco. Anche l’aggressore è rimasto coinvolto nell’incendio, riportando ustioni multiple.

I soccorsi e il ricovero in ospedale

I vicini, accorsi sul luogo dell’incidente, hanno portato d’urgenza Cheptegei e Marangach al Kitale County Referral Hospital. Entrambi erano in condizioni critiche e sono stati trasferiti al Moi Teaching and Referral Hospital di Eldoret. Nonostante gli sforzi dei medici, le ustioni sul 75% del corpo di Rebecca Cheptegei si sono rivelate fatali. La maratoneta era stata trasferita in terapia intensiva, ma è deceduta dopo quattro giorni di agonia.

Una carriera interrotta tragicamente

Rebecca Cheptegei era reduce dalla partecipazione alle Olimpiadi di Parigi, dove si era classificata al 44º posto nella maratona. La sua carriera sportiva, segnata da grandi sacrifici e successi, si è conclusa in modo drammatico. “La sua eredità continuerà a durare”, ha affermato Rukare, sottolineando il contributo che Cheptegei ha dato allo sport ugandese.

Un dramma di violenza domestica

L’aggressione subita da Cheptegei è l’ennesimo episodio di violenza domestica che coinvolge donne in Kenya e Uganda. La relazione tra l’atleta e Marangach era caratterizzata da continui litigi, secondo le prime testimonianze. La tragedia ha scosso profondamente l’opinione pubblica, richiamando l’attenzione sulla necessità di una maggiore protezione per le donne vittime di abusi.

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